Bimbi a casa collegati alla classe, ma la scuola sospende le lezioni

Trezzano, niente didattica digitale integrata alle elementari: "Difficoltoso seguire insieme gruppo in aula e alunni al computer"

Scuola elementare

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Tampone zero, tampone cinque, positivi in classe. Se ce n’è uno la classe può rientrare a scuola, basta che i bambini siano negativi, se ce ne sono due la classe va in quarantena. Ma le disposizioni sono destinate a cambiare ancora, mettendo all’ennesima prova le famiglie. A queste difficoltà si aggiungono i problemi che ogni scuola, anzi, ogni classe deve affrontare con la dad, la didattica a distanza, e la ddi, didattica digitale integrata che coniuga quella in presenza con quella a distanza. Un modo per far seguire le lezioni ai bambini costretti a casa per quarantena o positività.

Ma all’istituto comprensivo statale Piero Gobetti di Trezzano, la dirigente Paola Maria La Monica ha deciso, tramite una circolare firmata nei giorni scorsi, di sospendere la didattica sincrona nella primaria per gli alunni posti in isolamento fiduciario, "sperimentata in alcune classi – si legge nella circolare –. Una decisione presa dal Collegio dei docenti non certo facile per gli insegnanti, da sempre attenti al benessere degli alunni, ma che nasce da un’attenta valutazione all’interno di ogni interclasse. La modalità della didattica in presenza nella scuola primaria si avvale prioritariamente dell’interazione con gli alunni. Questa non può essere attuata adeguatamente con gli alunni collegati, rischiando di invalidare un regolare svolgimento dell’attività stessa sia per gli alunni in presenza sia per quelli in collegamento". Secondo la preside, "diventa difficoltoso seguire in contemporanea in modo efficace il gruppo classe e i bambini in collegamento. Inoltre i tempi di attenzione, concentrazione e ascolto sono differenti nelle due modalità".

I genitori hanno risposto con una lettera alla dirigente lamentando una "mancata condivisione di una decisione così importante e penalizzante per i bambini costretti a casa – dicono in coro mamme e papà –. Sospendere la ddi è davvero la strada didattica migliore? Nonostante non ci sia normativa sull’obbligo alla primaria, riteniamo che la sperimentazione della ddi delle scorse settimane sia stata apprezzata dalle famiglie, grazie al lavoro dei docenti, che ha consentito ai bambini di sentirsi ancora parte di una comunità". I genitori rispettano "le scelte didattiche, ma soprattutto in questo momento c’è bisogno di condivisione e di trovare strategie insieme". La proposta delle famiglie, al vaglio della preside, è di attivare almeno per qualche ora la ddi, "una boccata di ossigeno per i bambini chiusi nel loro isolamento, soprattutto per chi è costretto a casa senza sintomi. Avere almeno qualche ora a settimana un collegamento con la propria classe aiuta a non farli sentire esclusi".  

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