Terrorismo, il pm di Milano chiede il giudizio immediato per la "Leonessa dell'Isis"

Per l'accusa Bleona Tafallari, 19enne nata in Kosovo, ma domiciliata a Milano, fa parte con il marito di un gruppo integralista islamico ed era pronta a partire per combattere

Bleona Tafallari, 19enne italo-kosovara, in una foto sui social

Bleona Tafallari, 19enne italo-kosovara, in una foto sui social

Milano - Il pool antiterrorismo della Procura di Milano, guidato da Alberto Nobili, ha chiesto il processo con rito immediato per Bleona Tafallari, 19enne nata in Kosovo, ma domiciliata a Milano, ribattezzata la «leonessa dell'Isis» e arrestata lo scorso 17 novembre nel capoluogo lombardo per terrorismo internazionale a seguito di un'indagine coordinata dal pm Leonardo Lesti e condotta dalla Digos.

Stando all'ordinanza del gip Carlo Ottone De Marchi, confermata anche dal Riesame che ha respinto un'istanza di scarcerazione, la ragazza avrebbe abbracciato il radicalismo di matrice jihadista e fatto attività di arruolamento e proselitismo, anche tra minorenni, senza nascondere l'ambizione di andare a combattere nelle zone di guerra contro il «nemico occidentale». Sarebbe stata una devota sostenitrice da almeno tre anni dell'Isis e avrebbe fatto parte, assieme al marito (che stava in Germania), di una sua costola, il gruppo chiamato i 'Leoni dei Balcanì.

L’attentatore di Vienna, Kujtim Fejzula, cugino del marito di Bleona Tafallari
L’attentatore di Vienna, Kujtim Fejzula, cugino del marito di Bleona Tafallari

Inoltre, nel gennaio dello scorso anno si era sposata con un «mujaheddin» di 21 anni kosovaro e imparentato con l'attentatore di Vienna Kujtim Fejzula (nella foto sopra).Dentro il telefono della 19enne, sono stati trovati oltre 7.000 tra audio, video e immagini, alcune dell'agenzia di comunicazione dello Stato Islamico 'Al Hayat Media Center', e più di 2.000 chat che non lasciavano dubbi, secondo l'accusa, sulla sua appartenenza all'Isis.

Nell'interrogatorio davanti al gip e poi coi pm la giovane si è sempre difesa spiegando di non aver mai fatto propaganda, di non aver mai preso in considerazione di «diventare martire, né di andare a combattere». Dopo il previsto ok del gip al rito immediato (si salta l'udienza preliminare), la difesa potrà chiedere, se vorrà, il rito abbreviato, a porte chiuse e con lo sconto di un terzo sulla pena.