
Parsi Nessun vuoto può essere riempito dal potere. Il potere, se negativo, è un buco nero che assorbe tutte quante le...
Parsi
Nessun vuoto può essere riempito dal potere. Il potere, se negativo, è un buco nero che assorbe tutte quante le energie degli esseri umani ed esige sacrifici e l’esaltazione della ricchezza. Quella ricchezza con la quale, assai spesso, si cerca invano di sopperire alle mancanze, si “tappano i buchi” dei vuoti affettivi, si crede di riempire e, invece, si svuota. E, nel frattempo, mentre tentiamo di mitigare le nostre inquietudini sottomettendoci ai richiami del possesso, la nostra anima si inquina a detrimento della nostra felicità. Il possesso del denaro, quando va oltre il necessario o l’immediato godibile superfluo, può dar seguito – soprattutto se tanto – ad una realtà di inquinamento e di corruzione. Con la crisi – che, in greco, vuol dire scelta, opportunità – ciascuno di noi può riscoprire, invece, il valore degli affetti che “riempiono” più delle “cose” e che fanno la differenza. Quella differenza che il “potere negativo” del denaro appiattisce, livella, uniforma. "Basta un colpo di vento sull’economia dominata dai cartolai del potere – scrive Vittorino Andreoli – perché tutto si ridicolizzi e la carta moneta si riduca a carta, a carta straccia". È questo il destino spietato a cui va inesorabilmente incontro l’”uomo-carta moneta”. Ma, sostiene Pericle: "Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio". Libertà e coraggio possono nascere solo quando si è consapevoli delle scelte da operare individualmente e collettivamente. Scelte che non siano sottomesse alla schiavitù dell’opportunità, del ricatto, dell’angoscia di morire. Parlare di felicità significa innanzitutto intraprendere un cammino di ricerca, un percorso consapevole in grado di lasciare ai pensieri più profondi la forza di esprimersi e di trasformarsi in azione contagiosa. Questo ci induce a programmare la nostra libertà con coraggio. Lo stesso coraggio che il nuovo Papa Leone IXV dimostra rinunciando per scuoterci, per formarci, per sperare. È lui che dice: "I titoli non significano nulla senza il servizio; la conoscenza è inutile senza l’amore; la fede senza sacrificio, è soltanto rumore", questa è l’Opera dello Spirito Santo.