Milano, 22 novembre 2024 – Un lungo interrogatorio in una caserma milanese ieri e una serie di no alle accuse accompagnate da una precisa documentazione. E quanto spiega il legale di Leonardo Del Vecchio sentito ieri dai magistrati nell’ambito dell’inchiesta sui presunti dossieraggi illegali messi in atto dall’azienda Equalize. Inchiesta nella quale l’imprenditore e quartogenito dell’omonimo fondatore della multinazionale Luxottica, scomparso nel 2022, è indagato per concorso in accessi abusivi a sistema informatico. Era stato proprio Leonardo Del Vecchio a chiedere di essere ascoltato dai magistrati per difendersi dalle accuse e chiarire la sua versione dei fatti.
Il legale
"Leonardo Maria Del Vecchio, che ha chiesto di essere ascoltato dalla Procura, - chiarisce il suo legale Maria Emanuela Mascalchi - durante l’interrogatorio di ieri ha dimostrato alla Procura di non aver mai voluto concorrere negli accesi abusivi, uniche incolpazioni che lo coinvolgono a titolo di concorso per “aver incaricato De Marzio ad acquisire informazioni" (condotta contestata nei capi di incolpazione).
Il troyan
Riguardo le vicende relative al troyan nel telefono dell’ex fidanzata Jessica Serfaty, “si è chiarito che tali fatti non sono contestati a Leonardo Maria Del Vecchio e non vengono contemplati nei capi di incolpazione nei suoi confronti. Riguardo le vicende del Troyan è accusato solamente Calamucci per aver creato un falso report per cercare di venderlo ad alto prezzo, il troyan che non è stato mai messo nel telefono della Serfaty. Inoltre neanche i fatti del report falso sul fratello Claudio Del Vecchio sono oggetto di incolpazione nei confronti di Leonardo Maria Del Vecchio, reato di falso contestato solamente a Calamucci che riceveva in subappalto i lavori da De Marzio”.
Le fatture
“Durante l’interrogatorio - prosegue l'avvocato Mascalchi - abbiamo dimostrato con prove documentali, acquisite dalla Procura, di aver pagato alla società Neys Agency di De Marzio, con la quale c’era un contratto di consulenza “nel rispetto delle leggi”, con fatture acquisite per diverse centinaia di migliaia di euro, per servizi di Lo-ss-protection, incarichi leciti aventi ad oggetto attività di analisi reputazionali su potenziali controparti contrattuali, KYC, attività di adeguata verifica della controparte, cyber security".