Lente su Pd e M5s Premio dagli under 34 Ma i giovani disertano

Astensionismo record nella fascia più bassa, alle urne i pensionati "Centrosinistra penalizzato, impossibile vincere senza alleanze"

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di Andrea Gianni

Pierfrancesco Majorino è il candidato più votato nella fascia d’età 18-34 anni. Lo ha premiato, secondo una rilevazione di Noto Sondaggi, il 42,2% degli under 34 andati alle urne. Attilio Fontana, nella fascia d’età più giovane, si classifica per un soffio al secondo posto con il 41,9%. E Letizia Moratti segue con il 12,9%, mentre Mara Ghidorzi di Unione Popolare incassa un 3%. Ma la musica cambia, secondo la rilevazione, quando sale l’età degli elettori. Fontana, fra chi ha più di 54 anni, sbanca con un 56,8%. Majorino, invece, crolla al 34,3%. Cala anche Moratti (8,1%) e Ghidorzi sparisce, con lo 0,8%. A premiare la proposta di Fontana sono stati anche i lombardi fra 35 e 54 anni, con un consenso del 56,2%. E gli elettori più giovani sono anche quelli con un minor peso nelle urne. Dai dati di Noto Sondaggi emerge infatti l’astensionismo drammatico fra i lombardi nella fascia 18-34 anni: solo il 21% è andato a votare. Le metà esatta di chi ha più di 54 anni, con un 42,9% degli over 54 che è andato alle urne.

Uno scenario che emerge anche guardando la condizione professionale dei votanti: il 22,9% è un pensionato, il 25,5% fa parte della categoria insegnanteimpiegato. Solo un 10% è inquadrato come operaio, con una quota identica a quella di dirigenti e imprenditori. Il fanalino di coda sono studenti (7,4%), casalinghe (5,8%), commerciantiartigiani (5,5%) e disoccupati (2,5%). Noto Sondaggi ha messo sotto la lente anche il possibile impatto del voto disgiunto, che non ha spostato molto negli equilibri fra le forze in campo. "L’alto tasso di astensionismo ha penalizzato il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle – sottolinea il sondaggista Fabrizio Masia – favorendo Fontana. La scarsissima partecipazione è uno dei dati più eclatanti, che conferma quella inquietante disaffezione verso la politica che già aleggia nell’aria da anni". Il risultato è una vittoria netta per Fontana e per la coalizione di centrodestra in Lombardia, con uno stop del travaso di voti da Lega verso Fratelli d’Italia registrato alle scorse Politiche. "Il terzo polo ha ottenuto un risultato sotto le aspettative – sottolinea Masia – e queste elezioni confermano un dato: il centrosinistra, per avere una possibilità di vittoria in Lombardia, deve cercare di costruire l’alleanza più ampia possibile. Senza un “campo largo“ è impossibile essere competitivi".

Anche l’effetto pandemia non ha avuto un peso rilevante sul voto, che silenzia le polemiche sulla gestione dell’emergenza coronavirus da parte dell’amministrazione regionale. E, questa volta, le previsioni dei sondaggisti che davano Fontana in testa in Lombardia sono state rispettate. "L’astensionismo è così alto da poter mettere in crisi la democrazia – spiega il sondaggista Roberto Weber, presidente dell’Istituto Ixè -. Il voto di domenica e di lunedì si innesta su una crisi della politica, sulla dissociazione tra rappresentati e rappresentanti. Per esempio dai sondaggi emerge che il 55-60% degli italiani è contrario all’invio di armi all’Ucraina, ma il 90% dei partiti è invece favorevole. Dico questo non per dare un giudizio su queste scelte, ma va registrata la cesura tra rappresentati e rappresentanti che vale per molti altri argomenti".

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