
Ndrangheta al Nord, l'operazione Insubria
Castello Brianza (Lecco), 18 novembre 2014 - “Buon vespero e santa sera ai santisti. Giustappunto in questa sera, nel silenzio della notte e sotto la luce delle stelle e lo splendore della luna formo la santa catena. Nelo nome di Garibaldi, Mazzini, Lamarmora con parole d'umiltà formo la santa società”. E' così che si diventa affiliati. Non al sud, in Calabria, ma al nord, nel cuore della provincia di Lecco, a Castello Brianza, dove per la prima volta i carabinieri del Ros di Milano, il Reparto operazioni speciali, sono riusciti a filmare un rito di affiliazaione (VIDEO). E' il 12 aprile 2014, quando Giovanni Bottà, viene punzonato ed entra a far parte della 'ndragheta. Tutto accade in un vecchio cascinale abbandonato.
“Dite insieme a me: giuro di rinnegare tutto fino alla settima generazione... tutta la società criminale da me fino ad oggi riconosciuta per salvaguardare l'onore dei miei saggi fratelli”, invita i presenti a ripetere chi presiede la cerimonia. E gli altri, come accoliti, ripetono. E sempre nello stesso posto, un mese dopo, il 31 maggio, la scena si ripete e vengono anche dispensati consigli: “Scegliete voi quale strada seguire. O il veleno”. Perché chi sbaglia, chi tradisce, paga e deve eliminarsi da solo. Nonostante le retate, le inchieste, le indagini, i maxi-processi, la mafia nel lecchese resiste, come dimostrato dagli investigatori che nell'operazione Insubria hanno arrestato 38 persone, 16 delle quali solo in provincia, molti a Calolziocorte, gli altri a Dolzago.