SIMONA BALLATORE
Cronaca

Le sfide degli atenei : "Diritto allo studio sia la priorità anche dopo il Pnrr"

Iannantuoni (Crui): attenzione alla tenuta finanziaria e ai servizi "Troppe polarizzazioni, il sistema universitario strumento di coesione".

Le sfide degli atenei : "Diritto allo studio sia la priorità anche dopo il Pnrr"

"L’abitare universitario, con tutte le sue criticità e fragilità, è il tema dei temi, soprattutto per una metropoli come Milano: oggi è nato un osservatorio universitario". Giovanna Iannantuoni è rettrice di Milano-Bicocca e presidente della Crui, la Conferenza dei rettori italiani.

Partiamo dall’ultima indagine su Bicocca: cosa emerge?

"Quasi in 20mila hanno risposto, metà della nostra popolazione. Un’analisi che pone luci e ombre del sistema e racconta la vita degli studenti: abbiamo incrociato le risposte ai dati amministrativi e alla provenienza per avere una fotografia precisa di come scelgono la soluzione abitativa e di come si trovano".

Qual è la situazione?

"Gli affitti pensati per loro, ’calmierati’, sono molto pochi: circa il 20%. In tutti gli altri casi fanno fronte a prezzi di mercato, che sono piuttosto alti in città. Penso sia una delle prime cose che il decisore politico dovrebbe comprendere. Il Comune sta già lavorando in tal senso. Il 71% dei ragazzi vive ancora con le famiglie. C’è poi un’analisi da fare sulla mobilità. Quando hai un pendolarismo significativo, devi porre un’altra serie di discussioni, temi e costi, bisogna calcolare l’impatto ambientale. Per questo lanciamo oggi un osservatorio multidisciplinare".

È emersa l’attrattività di Milano, nonostante tutto. Per aumentarla e rispondere ai giovani la Statale ha deciso di alzare la ’no tax area’ a 30mila euro. Può essere la direzione?

"Il punto è sempre la tenuta finanziaria del sistema. A fronte di un dato budget, se si prevede un’azione si devono spostare fondi da un’altra parte. Bisogna pensare ai servizi attivi agli studenti nella loro totalità: non c’è solo la ’no tax area’, ma housing, contributi. Va fatta una discussione che, mantenendo l’autonomia degli atenei, da un lato permetta a ciascuno di comprendere qual è la soluzione più giusta per sé e dall’altra faccia capire che i servizi agli studenti costano e sono tanti. Pongo anche un tema nazionale: che cosa accadrà alla fine del Pnrr?".

Preoccupa?

"Ci sarà un effetto per così dire ’elastico’, non ci sarà più il finanziamento Next Generation Eu per la ’no tax area’ e le borse di studio. Abbiamo la necessità di anticipare quello che accadrà quando non ci saranno le risorse per mantenere quello che stiamo dando agli studenti. Un tema governativo al quale sono certa si potrà lavorare con il ministro Bernini, ma del quale dobbiamo occuparci già oggi: il 2026 è molto vicino".

Con questa prima Giornata delle Università la Crui vuole lanciare un segnale?

"Sì. È la prima volta a livello nazionale e internazionale, una buona pratica da esportare per svelare l’identità degli atenei, come luoghi in cui accanto alla formazione dei nostri studenti ci sono innovazione, ricerca. Come ha detto il presidente Mattarella nel suo saluto, il sistema universitario è lo strumento migliore che la nostra democrazia ha per favorire la coesione sociale. Avere la possibilità di studiare e investire su se stessi rappresenta un ascensore sociale, che tanto invochiamo e che abbiamo: usiamolo".

In un periodo storico complesso, con forti contrapposizioni anche in università, cosa occorre dire agli studenti?

"Che li ascoltiamo sempre. La polarizzazione, acuita dalla pandemia, deriva da una semplificazione che nega la complessità di temi che invece vanno studiati, compresi con evidenze scientifiche per essere maturati. L’università è lo specchio del nostro Paese: ci sono opinioni diverse rispetto ai conflitti in atto, è chiaro che questo si riverbera anche all’interno degli atenei ed è anche ammissibile che ci siano studenti che vogliano esprimere alcuni punti con molta veemenza. Detto questo, è intollerabile quando questa veemenza e la richiesta di libertà di parola impediscono la libertà di parola altrui. Il rispetto della libertà dell’altro è la nostra stessa libertà ed è una cosa che gli studenti devono imparare. Sono sicura che riusciremo a gestire questa situazione".