"Le nuove vasche hanno limitato i danni"

L'esondazione del Lambro a Sesto San Giovanni e Cologno Monzese era inevitabile. Le nuove vasche di laminazione hanno funzionato bene, ma alcune strade sono state chiuse e le abitazioni lungo il fiume messe in sicurezza. La situazione è monitorata dalle forze dell'ordine e dalla protezione civile.

Ha retto fino al primo pomeriggio, ma l’esondazione sul territorio di Sesto San Giovanni e Cologno Monzese era inevitabile. Così, dopo Milano e Monza, il Lambro è tracimato anche nell’hinterland. Proprio dalla città brianzola ieri sera si attendeva il peggio con "l’onda lunga". "Le nuove vasche di laminazione stanno operando in modo impeccabile, garantendo una gestione efficace del flusso d’acqua – ha assicurato il sindaco Roberto Di Stefano -. Stiamo mantenendo costanti contatti con la diga di Pusiano per aggiornamenti sulla situazione. Le forze dell’ordine presidiano la zona con interventi mirati sulla viabilità. Le abitazioni lungo il fiume sono state messe in sicurezza".

Nel pomeriggio di ieri si è reso necessario chiudere al traffico il ponte di San Maurizio al Lambro, che collega Sesto e Cologno. Così, al momento, l’unica via per rientrare in città resta il ponte sulla via Di Vittorio. Anche un tratto di viale Edison è stato interdetto alla circolazione, dopo l’esondazione del Lambro che ha di fatto isolato il quartiere Pelucca. Per tutta la giornata le forze dell’ordine e la protezione civile hanno monitorato i punti più critici, come via Pisa, hanno iniziato a distribuire e collocare i primi sacchi di contenimento e anche la squadra di Cap Holding da ieri mattina era in giro per pulire i tombini otturati. Alle 6,30 di ieri è è stata invece aperta la vasca del Parco Nord per contenere il Seveso, che però è esondato nelle zone Niguarda e Bicocca, restando invece sotto controllo a Cusano Milanino, dove i volontari della protezione civile hanno prolungato il turno.

Laura Lana