Le medicine introvabili nelle farmacie milanesi: caccia ad antibiotici e ibuprofene

Guerra, Covid e produzioni in Asia minano le scorte di alcuni prodotti. E chi ne ha bisogno resta a secco. Tra i principi attivi che scarseggiano anche un antiepilettico: "Un cliente per il dolore dava testate al muro"

Un farmacista al lavoro

Un farmacista al lavoro

Nelle farmacie milanesi risulta difficile da mesi il reperimento di un collaudato antiepilettico. Ma risultano quasi introvabili anche un noto infiammatorio a base di ibuprofene e la sua versione per bambini. E si fa una fatica pazzesca ad acquistare alcuni tipi di antibiotici. Sono 3.376 i farmaci carenti segnalati dall’ultimo report dell’Aifa, aggiornato al 7 marzo. In alcuni casi dietro la scomparsa di un medicinale c’è la fisiologica cessazione commerciale. In altri, però, la penuria è determinata dalle difficoltà nelle catene di approvvigionamento globali ("il 75% dei principi attivi dei farmaci provengono da Cina e India", aveva spiegato a Qn il presidente di Farmindustria Marcello Cattani). Secondo la fonte di un farmacista, i rincari di materie prime ed energia avrebbero poi spinto qualche azienda a dismettere la produzione di alcuni mutuabili a basso costo.

«Con la guerra in Ucraina è arrivata la tempesta perfetta perché è il Paese da cui provenivano alcune parti del packaging farmaceutico – spiega il dottor Giorgio Tarantino, della farmacia omonima sul Naviglio Grande –. Il vero peccato originale è però aver delocalizzato la produzione in Asia dei principi attivi in una filiera strategica come quella farmaceutica. Basta un battito d’ali in Cina o in India per sconvolgere il mercato europeo. Anche la Brexit che ha alzato i prezzi dei medicinali non ha aiutato". Fra le compresse carenti il dottor Tarantino – assieme agli altri farmacisti che abbiamo interpellato – segnala quelle di un epilettico a base di sodio valproato di cui Aifa evidenzia "problemi produttivi" e "distribuzione contingentata".

«Fino a qualche giorno fa era proprio irreperibile, adesso è arrivata qualche scatola ma è insufficiente per le richieste. Il fatto è che se si interrompe la terapia in caso di epilessia il rischio è elevato. Ad esempio un mio paziente che ne soffre da 20 anni, privo per tre mesi di quel farmaco, a causa di atroci mal di testa è arrivato a prendere a testate il muro", racconta il farmacista Tarantino. Ma c’è anche una vera e propria caccia al più noto medicinale a base di ibuprofene: "Le difficoltà di stock – prosegue Tarantino - sono cominciate dopo è entrato nel protocollo per la variante Omicron del coronavirus. Tuttora non ho alcuna confezione da 400 mg. Sul mercato è disponibile un’alternativa di un’altra azienda, ma il prezzo è il triplo. La produzione galenica costa addirittura 31 euro".

"Fra le mancanze croniche segnalo il più noto sciroppo a base di ibuprofene per bambini", aggiunge Marco Malaguti, socio titolare della farmacia Lorenteggio. Nel suo rapporto Aifa segnala fra le motivazioni "elevata richiesta" e "problemi produttivi". Poi c’è il problema degli antibiotici. "Quello composto da amoxicillina arriva col contagocce", rimarca Andrea Nobis della farmacia San Cristoforo del Giambellino: "In generale – prosegue – c’è una carenza per alcuni farmaci mutuabili a basso costo. Un responsabile di un’azienda farmaceutica mi ha rivelato che, a causa dei rincari di materie prime ed energia, è stato scelto di fermare la produzione perché il margine si è azzerato. È successo ad esempio per la metformina (principio attivo usato negli ipoglicemizzanti ndr )".

«L’amoxicillina è mancata per mesi, anche l’equivalente generico. Abbiamo dovuto rispedire i pazienti con infezioni batteriche in corso dai medici curanti per farsi rifare la ricetta dal momento che, in caso di prescrizione medica, non possiamo proporre un’alternativa terapeutica", dettaglia Paolo Vigo della farmacia Foglia di Porta Romana. "Fra gli antibiotici le maggiori difficoltà riguardano quelli pediatrici e a base di cefalosporine. A dicembre e gennaio, nel pieno dell’influenza, è stato però peggio di adesso", aggiunge Alessandra Peviani, della farmacia Carlo Alberto in Duomo.

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