
"È solo questione di punti di vista". Si chiama così e corrisponde al contenuto del testo, il primo libro scritto dalla 19enne novatese Irene Mercandelli (nella foto). La storia narra di un rapporto epistolare tra due amiche, separate perché una di loro parte per studiare medicina all’estero. Il punto di unione tra le due amiche è la scrittura e per la generazione Z, non si usa carta e penna bensì le mail. Realmente tutto nasce nell’anno del lockdown, quando Irene frequentava la quarta e poi la quinta del liceo linguistico di Arese.
"Avevo voglia di scrivere quello che provavo in quei giorni, i dubbi, i pensieri, le idee e ho iniziato a scrivere sul computer delle mail, creare una corrispondenza tra due persone, che di fatto non esistono. Sono riuscita a parlare di tanti argomenti, storie e le stesse protagoniste affrontano dei cambiamenti personali, delle situazioni nuove e l’amicizia, il supporto reciproco della corrispondenza quotidiana, le ha aiutate", spiega Irene. iscritta ora al primo anno di Lettere moderne, la giovane scrittrice ha ascoltato i consigli di persone a lei vicine e ha provato a inviare una bozza di quanto scritto. I testi sono piaciuti e dopo avere rivisto alcuni passaggi, le mail scritte sono diventate un libro. "Si tratta di racconti di tutti i giorni, di storie spensierate, riflessioni, fatti di sentimentali e pettegolezzi. E quelli che dovevano essere solo sei mesi di lontananza si rivelano ben presto qualcosa di più", commenta Irene.
Il fulcro della storia è quindi il rapporto di amicizia che riesce a superare l’ostacolo della distanza e che anzi, forse proprio la lontananza aiuta le due amiche ad aprirsi di più, confrontando il vissuto quotidiano. Questo grazie alla velocità e comodità delle mail che poi, per assurdo, trovano spazio in un libro, cartaceo.
D.F.