
In Bicocca parte la campagna di sensibilizzazione per tutta la comunità. Nei bagni visibili slogan come "L’isolamento è un segnale di controllo" . Iannantuoni: "Il servizio ad hoc sarà un luogo sicuro nel quale chiedere aiuto".
di Simona Ballatore
e Marianna Vazzana
Uno sportello antiviolenza, una guida per "riconoscere le relazioni tossiche" e adesivi sugli specchi dell’università con frasi motivazionali per incoraggiare le vittime a chiedere aiuto. Sono le iniziative dell’Università Bicocca per l’eliminazione della violenza sulle donne, presentate in una giornata particolare in cui sono stati anche consegnati dalla rettrice Giovanna Iannantuoni i premi di laurea “Sofia Castelli“ in memoria della studentessa ventenne accoltellata a morte dal suo ex, nel sonno, il 29 luglio del 2023 nella sua casa di Cologno Monzese. Nella guida di autovalutazione messa a punto da Marina Calloni, direttrice del Centro di studi dipartimentale Adv (Against domestic violence). sono contenuti alcuni dei campanelli d’allarme. La “spia“ si accende ad esempio "quando il rapporto è visto come possesso esclusivo, per cui la gelosia diventa ossessiva". Nell’elenco anche sospetti e rimproveri. Ma anche "quando viene travisato il tuo linguaggio per farti sentire in torto". Altri pericoli, poi, si possono presentare pure quando la relazione è terminata, per esempio "se ti pedina o si presenta inaspettatamente nei luoghi dove lavori o studi". Quanto agli adesivi affissi sugli specchi dei bagni, nell’ambito della campagna “Rifletti per cambiare”, sono tante le frasi che gli studenti leggeranno accanto al loro riflesso, come "Nessuno ha il diritto di farti sentire meno di ciò che sei"; "L’isolamento è un segnale di controllo. Non permetterlo". A disposizione degli studenti, lo sportello antiviolenza "che sarà un luogo sicuro – ha sottolineato la rettrice – al quale rivolgersi per chiedere aiuto". A spiegare le modalità di accesso è stata la professoressa Patrizia Steca, presidente del Cug, Comitato unico di garanzia. Destinato a prevenire e contrastare ogni forma di violenza contro le donne, a ricevere le vittime, a offrire loro protezione e a predisporre percorsi di uscita dalla violenza, sarà aperto a tutta la comunità accademica.
"Siamo convenzionati con due centri antiviolenza, Cadmi-Casa di accoglienza delle donne maltrattate di Milano e l’associazione SVS-Donna Aiuta Donna Onlus", ha spiegato Patrizia Steca. Intervenute Manuela Ulivi, presidente del Cadmi, e Alessandra Kustermann di SVS. Durante l’incontro, la professoressa Patrizia Farina del dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale ha presentato le iniziative di indagine su violenze e molestie che si stanno svolgendo all’interno della comunità accademica. Spazio poi alla creatività: l’artista Patrizia Benedetta Fratus ha introdotto “Remake“, l’opera collettiva di arte sociale; tutti i presenti sono stati invitati a tessere una grande rete in diversi toni di rosso con molti squarci: ognuno ha potuto ricucire a suo modo gli strappi della violenza.