REDAZIONE MILANO

Le Case Arcobaleno raddoppiano Il Governo ne finanzia altre due

Da due a quattro Case Arcobaleno. A Milano nei prossimi mesi raddoppieranno gli appartamenti che ospitano le vittime di discriminazioni basate sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale. Parliamo di giovani, uomini e donne, omosessuali, lesbiche, trans, che una volta fatto coming out non hanno più trovato supporto e sostegno dalle proprie famiglie. Per ora le Case Arcobaleno nel capoluogo lombardo sono due: la prima, con quattro posti letto, è stata aperta nel luglio 2018, la seconda, due posti letto, nel febbraio 2021. Finora questi alloggi hanno ospitato 12 persone, dai 18 ai 35 anni, rimaste lì da 8 a 12 mesi. Numeri emersi ieri pomeriggio durante la commissione Pari opportunità del Comune presieduta da Diana De Marchi (Pd).

Durante la stessa commissioni sono stati forniti anche i dati sul Rainbow Desk che raccoglie le segnalazioni sulle discriminazione. Dal giugno 2019 al dicembre 2021 le segnalazioni sono state 131: 72 arrivate dalle persone discriminate, 38 da enti o associazioni e 21 da familiari o amici. L’Ufficio nazionale antidiscriminazioni della presidenza del Consiglio (Unar), intanto, ha lanciato un bando per aprire altre due Case Arcobaleno con otto posti letto a Milano: gara vinta da Spazio Aperto Servizi.

L’assessore al Welfare Lamberto Bertolè commenta: "Milano è sempre stata all’avanguardia sul tema dei diritti. Lo dimostra il fatto che il Comune ha scelto, nel 2019, di avviare le Case Arcobaleno con fondi propri, prima ancora che Unar promuovesse nel 2020 la realizzazione di queste case protette che offrono alle vittime di discriminazioni un’opportunità di ripartenza, con il sostegno di esperti".

M.Min.