Le assunzioni? 11% in più "Primo effetto della stretta sul reddito di cittadinanza"

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Il 2023 si è aperto con "dati confortanti" sul settore del commercio, del turismo e dei servizi, che supera la crisi legata alla pandemia e regge di fronte all’impatto dell’inflazione, del costo dell’energia e delle materie prime. Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano elenca dati che fotografano la ripresa: i saldi del 2023 registrano a Milano un +10% rispetto allo scorso inverno, con un trend di spesa di 400 milioni di euro complessivi e 152 euro pro capite. I turisti sotto la Madonnina sono tornati ai livelli pre-Covid, a quota 11 milioni.

L’occupazione è in ripresa, ma resta sul tavolo il problema del lavoro povero. Come legge la difficoltà delle imprese nel trovare personale?

"Nel commercio a gennaio si sta registrando una crescita dell’11% di assunzioni a Milano rispetto allo scorso novembre. Secondo una nostra ricerca, nel 2022 il 58% delle imprese del terziario voleva assumere ma 8 su 10 non trovavano personale. Ora la crescita delle assunzioni a gennaio è indicativa della dinamicità del mercato del lavoro ma è anche un primo effetto della decisione del governo di mettere in discussione sussidi come il reddito di cittadinanza. È ancora presto per valutare gli effetti, ma è un dato di fatto che le imprese stanno registrando meno difficoltà a inserire dipendenti. Le persone sono più disponibili".

Gli acquisti online sono esplosi durante la pandemia. C’è stato un effetto sul commercio tradizionale?

"A Milano si è sperimentato un modello positivo: non c’è concorrenza ma complementarità. Rispetto al +80% di acquisti online durante la pandemia si è consolidato uno zoccolo duro, anche le imprese più piccole hanno aperto canali di vendita online senza perdere clienti nei negozi. Il modello ha funzionato, anche perché siamo ancora sotto la spada di Damocle del Covid. Il rialzo dei contagi in Cina è preoccupante".

Quali sono le vostre richieste al Governo e che cosa potrebbe fare il Comune, a livello locale, per il settore?

"A livello nazionale serve un abbattimento del costo del lavoro e una riforma fiscale. Apprezziamo intanto l’impegno del Governo per sostenere anche le imprese del terziario diffuso di fronte al caro energia. A livello locale servirebbe una condivisione più ampia sulle scelte, trovando una sintesi tra il fare impresa e la sostenibilità di Milano. Ad esempio non siamo contrari alle piste ciclabili, ma ci opponiamo quando vengono progettate senza un confronto con i commercianti. Non siamo contro le isole pedonali - da dieci anni aspettiamo quella in via Ascanio Sforza - ma bisogna trovare un punto di mediazione non ponendo divieti a chi fa impresa. Bisogna portare avanti lo sviluppo di Milano tenendo presente anche una popolazione giovane, di studenti, perché la crescita dei prezzi delle case rende la città inaccessibile. Poi il Patto per il lavoro promosso dal Comune, che abbiamo firmato, è stato una intuizione importante. In questa cornice abbiamo aperto uno sportello per sostenere le imprese nella certificazione della parità di genere, gli appuntamenti sono sold out".

Andrea Gianni

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