
Nella galleria in viale Lunigiana al problema degli odori si aggiunge quello dei rifiuti
Milano, 10 febbraio 2020 - «Quell’odore indefinibile di una città che sa di caffè, disinfettanti e vino...» diceva Jack Kerouac ne “L’ultimo vagabondo americano”. Romanticismo da tempi andati. Ci sono angoli della metropoli milanese che odorano di assai peggio: un tanfo putrido aleggia in una stazione dei treni, sotto un tunnel, vicino a una mensa dei poveri e persino a due passi dal Duomo, in piazza dei Mercanti. La situazione peggiore, anche da un punto di vista igienico-sanitario, si registra alla stazione ferroviaria di Porta Genova, dove c’è il capolinea della linea Milano-Mortara. «Wc chiusi a seguito di atti vandalici» segnala un avviso di Rfi, appeso sulle porte dei due bagni pubblici inaccessibili, a detta dei pendolari, da tempo immemore. E così in fondo al primo binario, proprio sotto il Ponte degli Artisti, anch’esso chiuso, è sorta una toilette «abusiva». Quella che i viaggiatori hanno battezzato, con uno slancio fra l’immaginifico e l’ironico, «il tavoliere degli s.....». Qui si viene per soddisfare «le naturali occorrenze» per dirla con l’eufemismo scelto dal regolamento di polizia urbana. A terra si nota una massa escrementizia, mescolata a fazzoletti sporchi, che qualcuno ha cercato di coprire con della segatura. Il malcostume, secondo il racconto di chi prende il treno, sarebbe non di chi viaggia - «dal momento che i pendolari possono utilizzare i bagni del treno» - ma dei rider nonché dei senzatetto che hanno trasformato la biglietteria interna nel loro «quartiere generale»: all’occorrenza si recano nello spiazzo in fondo ai binari per «liberarsi».
Il problema – annoso peraltro - affligge anche corso Concordia. Nell’angolo fra l’hotel di lusso Château Monfort e l’ingresso alla mensa dell’Opera San Francesco, come lungo le palizzate dei cantieri della M4, ci sono rivoli di urina e un odore nauseabondo che costringe i passanti a tapparsi il naso. Alcuni negozianti della via che interpelliamo puntano il dito contro la mensa dei poveri, «catalizzatore» del degrado. Per loro la soluzione sarebbe una sola: far sloggiare i frati. Pensa invece che sia «una battaglia persa in partenza» l’idea del trasloco dei francescani Alberto Somale, presidente di Asco Concordia, l’associazione di via dei commercianti, che dice: «La mensa è un’opera meritoria garantendo due pasti caldi al giorno a chi si trova in difficoltà. Tra di loro ci sono anche tanti italiani: padri separati, madri sole con figli. Bisogna distinguere fra chi si comporta bene e chi si comporta male» spiega Somale che è anche titolare di una boutique di abbigliamento. Sono oltre 1.900 i pasti distribuiti ogni giorno, secondo il sito dell’Opera di San Francesco. «Il problema – ragiona l’esercente - non sono i poveri tout court ma gli ubriachi “stanziali” che bivaccano tutto il giorno e non si fanno problemi a fare i loro bisogni dove capita, senza tabù» chiarisce. A proposito di disinibiti, in zona si verificano anche situazioni «boccaccesche»: la titolare di un salone di estetica e massaggi sulla via, che chiede l’anonimato per evitare cattiva pubblicità, riferisce di essere stata costretta a installare delle veneziane «anti-guardoni» in vetrina. I voyeur arrivavano a spiare dall’esterno la clientela, compiendo gesti osceni.
Il nostro viaggio fra le latrine a cielo aperto ci porta anche nel buio sottopasso ferroviario di viale Lunigiana. Al centro, lungo il colonnato dello spartitraffico, di notte si forma un dormitorio per i clochard che rifiutano di andare a dormire nelle strutture messe a disposizione dal Comune. Il bagno, a giudicare dal fetore, è stato ricavato in una rientranza lungo i marciapiedi, dove ci sono anche dei vestiti abbandonati. «Quella galleria è pericolosa e i residenti evitano di passarci. Fosse per me chiuderei lo spartitraffico al centro per risolvere il problema alla radice» afferma Sebastiano Lomonaco, titolare del bar Gluck che si batte per il decoro della zona. Non si salva dall’incuria neppure il centro storico. Ad essere bersagliato dagli incivili anche il cantiere che avvolge Palazzo della Regione, in piazza dei Mercanti: la fine dei lavori di restauro è attesa, dopo una recente proroga, a giugno. Proprio in piazza dei Mercanti, tra sabato e domenica notte, dei vandali hanno distrutto tre fioriere. Prima del weekend, c’era stato un blitz della Polizia locale, con il controllo di 30 persone. L’intervento è stato sollecitato dalle attività e dagli uffici sulla piazza divenuta meta di «personaggi» discutibili e di bande giovanili che arrecano disturbo ai passanti, oltre a «marcare» il territorio coi loro bisogni. Le operazioni di presidio in piazza dei Mercanti, secondo una nota di Palazzo Marino, proseguiranno anche nelle prossime settimane.