C’è il “Ritmo“ di piazza Cadorna di Suash. "Un incrocio convulso di strade, mezzi, gente che arriva, gente che parte. Manifesto dell’operosità milanese visualizzata dall’ago e il filo con i tre colori delle MM esistenti cui si aggiungono il Blu e il lilla delle nuove linee". Ma anche piazza Castello di Samuel, "frenetico attraversamento di folla che approda nell’oasi di pace coi suoi cortili bramanteschi". Siamo al Giardino delle Culture, in via Morosini: qui prende vita “Mil’Amo“, da un’idea dell’architetto Giovanni De Lucchi con la collaborazione dell’arte-terapeuta Paola Ghinatti: "Milano è la città con l’amo – spiega l’architetto –. Ti pesca, ti imbriglia, ti attanaglia, ti ritorce, ti graffia anche, ma sa accarezzarti, sa accompagnarti, ti consolida spronandoti ad andare avanti, ti assorbe nel suo ritmo frenetico, ossessivo, rocambolesco. Sei tu che devi uscire dalla rete e fiondarti in modo calibrato nel suo ritmo, nei suoi angoli culturali e di pace, nella sua natura". Temi che sono stati sviluppati nelle opere d’arte in mostra realizzate dai giovani di “Fraternità e Amicizia“. Al loro fianco Fidapa Mediolanum, l’associazione culturale “Insieme con Merito“ di Rachele Capisto e la falegnameria artistica “Scarti di legno“. Alla regia, il comitato di quartiere 22 Marzo e il Municipio 4.
CronacaL’arte e il ritmo di Mil’Amo in una mostra