Bergamo, 27 settembre – Per farla breve. È la storia di una costruzione, ecomostro, che con il tempo è finito in totale stato di degrado, al confine tra Azzano e Bergamo. Stiamo parlando del centro servizi del ministero delle Finanze, abbandonato ancor prima di essere concluso, nel 1994 in base a un progetto nato nel 1983.
Un totale di 127mila metri cubi distribuiti su una superficie di 55mila metri quadri e 5 piani, dotati di otto ascensori. Era costato 100 miliardi di vecchie lire, ed era nato per ospitare i modelli 730 e 740 cartacei dell’intera Lombardia. Un archivio. Peccato che la tecnologia digitale fosse già in buona parte disponibile. Questa la storia di ieri. E dopo anni di abbandono, finalmente quell’area avrà una sua destinazione.
È stata approvata dalla Giunta del Comune di Bergamo la convenzione quadro che definisce il futuro del Centro servizi mai completato dal ministero delle Finanze a poca distanza dall’autostrada A4. Si trova nell’ultimo lembo di territorio del capoluogo orobico verso Sud e nell’area a Nord di proprietà A2a, dove sarà realizzata la nuova sede di Aprica, oggi in via Moroni.
L’accordo passerà presto in Commissione e in Consiglio comunale e coinvolge i comuni di Azzano San Paolo e Orio al Serio, oltre a Vitali Spa, Bergamo Infrastrutture e la stessa A2a. Prosegue così l’iter di un accordo che punta a demolire innanzitutto il vecchio edificio del centro servizi, acquistato di recente da Vitali Spa.
La convenzione, cui i principali soggetti coinvolti lavorano da quasi tre anni, potrebbe quindi portare alla demolizione dell’enorme rudere e attivare un processo di trasformazione dell’intero ambito. Qui, infatti, è destinata a insediarsi la futura sede di A2a e Aprica a Bergamo, un’operazione che punta a trasferire le sedi di via Moroni (che sarà interessata dalla trasformazione del parco Ovest 2), di via Suardi e Codussi. Ma anche a realizzare la seconda piazzola ecologica della città dopo quella di via Goltara, non più sufficiente a soddisfare le esigenze del capoluogo.
Vitali Spa è al lavoro per insediare nell’area un centro in grado di soddisfare le esigenze di consegna del cosiddetto "ultimo miglio", ovvero il processo di trasferimento di merci alla loro destinazione finale, andando a realizzare quindicimila metri quadrati di funzioni produttive, in sostituzione dei 36 mila metri quadrati esistenti.
Nella zona, inoltre, troveranno spazio parcheggi e un insediamento dedicato al terziario hi-tech. La convenzione quadro prevede anche importanti contropartite pubbliche, fortemente richieste dai sindaci dei due comuni di Azzano e Orio.