THOMAS FOX
Cronaca

L’antico borgo di Monluè: "Prati, casette, ex cascine. E una trentina di abitanti"

Un paesino fuori dal tempo, un insieme di case e cascine immerse nel verde, nella periferia est di Milano. Stretto fra il Lambro e la tangenziale

Un paesino fuori dal tempo, un insieme di case e cascine immerse nel verde, nella periferia est di Milano....

Un paesino fuori dal tempo, un insieme di case e cascine immerse nel verde, nella periferia est di Milano....

Milano – Un paesino fuori dal tempo, un insieme di case e cascine immerse nel verde, nella periferia est di Milano. Stretto fra il Lambro e la tangenziale, il borgo di Monluè sorge intorno a un’azienda agricola monastica e all’abbazia di San Lorenzo, fondate nel 1267 dai frati Umiliati. Un tempo piccolo centro abitato, si spopolò nel Secondo dopoguerra, specie dopo la costruzione della tangenziale, che lo isolò dalla città.

"Qui c’erano fabbri, decoratori e contadini, ora a malapena una trentina di abitanti", racconta Eugenio Anzalone, che lavora nell’unica attività commerciale, una trattoria del ‘400. "Monluè è una sola strada – osserva Anna Mori, che passeggia spesso di qui –. Il sottopassaggio da Forlanini porta alla vecchia scuola, oggi casa di accoglienza. Dopo due curve c’è un’altra struttura di accoglienza e l’ingresso della cascina". Ex sede di concerti, ora è in ristrutturazione: con nuovi spazi culturali e alloggi per l’housing sociale si vuole ridare vita a Monluè. Di qui la strada conduce poi nell’area industriale di via Fantoli, lasciando l’antico borgo per rientrare nella città.