L’amico e collega: "Noi, così vicini alla liberazione"

Il rettore della Statale Franzini e l’ultimo colloquio: stavamo programmando l’uscita dai rispettivi atenei.

L’amico e collega: "Noi, così vicini alla liberazione"

L’amico e collega: "Noi, così vicini alla liberazione"

"Ironico, sarcastico, e con un acume che raramente ho incontrato in vita mia: Franco non era mai banale". Così il rettore dell’università Statale di Milano Elio Franzini ricorda Franco Anelli. "Non riesco a credere a quanto successo. Non è lui".

Rettore, oltre che colleghi eravate amici?

"Sì. Ci siamo conosciuti prima di essere eletti, durante un incontro: io ero preside della mia facoltà, lui prorettore. Da lì siamo sempre rimasti in contatto. Negli ultimi anni ci univa un rapporto personale profondo, eravamo i più “umanisti“ e i due più vecchi, anche in Crul (il comitato dei rettori lombardi): era il mio decano. Ci divertivamo, abbiamo condiviso tanti momenti, universitari, ma anche belle serate".

Quella che porta nel cuore?

"In un ristorante stellato, con gli altri rettori. Alla fine io e lui convenimmo che alla nouvelle cuisine preferivamo la più sostanziosa cucina padana: era una buona forchetta. Non amava il calcio, non partecipava alle battute calcistiche sulla chat dei rettori, solo qualche ironico commento ogni tanto. Gli dicevo sempre di non prendere in giro i cardinali, ma mi diceva che non ci riusciva".

Per noi cronisti, per tanti, era un rettore tutto d’un pezzo.

"Franco era anche quello, era un rettore alla vecchia maniera fino al midollo. Era riservato, saggio. Era serio, mai serioso. Aveva una personalità complessa affascinante e la virtù di non fare mai mancare una battuta anche nei momenti più complicati. Univa una grande maestria accademica al senso dell’ironia e non si prendeva mai troppo sul serio. E poi era un uomo generoso e tagliente nei suoi giudizi: con il suo sarcasmo non risparmiava nessuno, soprattutto sciocchi e protagonisti".

L’ultima volta che vi siete sentiti?

"Pochi giorni fa e ci eravamo già ripromessi una cena tra noi due ex rettori, in modo tale da festeggiare la “liberazione“. Gli avevo detto che aveva 30 giorni di mandato più di me, visto che avrebbe retto la Cattolica fino al 30 ottobre e io mi sarei fermato l’1. Lo avrei aspettato. E stavamo pianificando anche l’elezione del nuovo coordinatore Crul. Pensavamo di organizzare, nello stesso giorno, un incontro sulle università telematiche, delle quali era fiero oppositore. Per me Franco è stata una persona estremamente gradevole, di una correttezza rara. Un amico".

Simona Ballatore