L’abate Ottavian di Hanga, in Tanzania, a Novate per ringraziare il medico Mario Carli e la comunità. Il dottor Carli, ora in pensione, da 25 anni è impegnato con il monastero di Hanga, in Tanzania, si reca una volta all’anno per realizzare progetti medici e di sopravvivenza. Grazie all’aiuto di tanti novatesi e non solo, è stato possibile costruire degli ospedali da campo, poi diventate cliniche e ora il sogno che diventino veri e propri ospedali. L’abate è stato per alcuni giorni a Roma dove si è svolto il congresso mondiale dei monaci benedettini, che si svolge ogni quattro anni. Prima di ripartire per l’Africa l’abate 49enne ha voluto passare da Novate per ringraziare il dottor Carli e alcuni cittadini per ringraziarli e fare una visita di cortesia, vista la ventennale collaborazione.
Insieme a lui anche il monaco Achiles, sempre di Hanga, entrambi per la seconda volta a Novate. "Il dottor Mario è per me un amico, un benefattore. Grazie a lui e i suoi amici abbiamo realizzato diversi progetti, potuto aiutare persone con le medicine e tanto altro", spiega l’abate. Ma com’è la vita ad Hanga? Ottavian spiega che gli aspiranti medici vanno in monastero per tre anni per formarsi, collaborando con centro medico di Hanga ma poi vengono spesso chiamati da altre città dell’Africa, in cui vengono pagati e vanno via. Ora la clinica si sta sviluppando e recentemente è stato inserito una specie di pronto soccorso, di smistamento pazienti e nuovi laboratori. "Il prossimo passo è quello di realizzare altri lavori e dare vita ad un ospedale completo". Quali sono le malattie più diffuse? "La malaria. Si prende spesso nei Safari e poi le zanzare aiutano molto alla diffusione". In aiuto ad Hanga vengono inoltre diversi medici, dall’Italia, la Germania e tanti dagli Usa, perché credono nella possibilità di sviluppo medico e aiutare questa realtà ad essere un punto di riferimento anche per i villaggi vicini. Li non esiste una sanità e alcuni fondi, anche per studiare, vengono messi a disposizione dal Governo. "Negli ultimi anni le cose vanno meglio, in Africa sono arrivati molti cinesi e grazie alla loro produzione a basso costo, è possibile anche fare acquisti per le nostre comunità. L’altro sogno, oltre a quello dell’ospedale, è quello di incontrare Papa Francesco. Qui venne Papa Giovanni II e per noi cristiani era stata una grande emozione e stimolo per andare avanti", conclude l’abate Ottavian.
Davide Falco