MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

La torre di via Boifava 29. Aler: sì al piano di mobilità

Lettera dell’azienda agli inquilini in vista degli urgenti lavori di manutenzione. La preoccupazione dei residenti dello stabile: vogliamo subito un incontro.

La torre degradata di via Boifava 29, nel quartiere Chiesa Rossa

La torre degradata di via Boifava 29, nel quartiere Chiesa Rossa

La manutenzione straordinaria della torre di via Boifava 29, nel cuore del quartiere Chiesa Rossa, periferia sud della città, non è più rinviabile. E così, dopo mesi di stallo, Aler Milano, proprietaria dell’immobile, fa una prima mossa verso l’avvio dei lavori di restyling. Parliamo di una lettera inviata lunedì agli inquilini dello stabile in cui l’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale spiega che "intende promuovere nel fabbricato in cui lei risiede un piano di mobilità abitativa, in quanto lo stabile necessita di interventi manutentivi straordinari". La missiva, firmata dal direttore generale dell’azienda di viale Romagna Matteo Papagni, invita a compilare il modulo allegato, "qualora fosse interessato a presentare una domanda di mobilità".

Gli interventi di manutenzione straordinaria sono già stati fissati? Aler, contattata dal Giorno, replica di "no", perché il contenzioso tra il Comune e l’Aler sulla concessione del diritto di superficie dell’area limitrofa alla torre di via Boifava 29 non è stato ancora risolto. E finché non ci sarà un accordo tra le due parti, i lavori non potranno partire. Ma Aler, con la lettera inviata lunedì agli assegnatari degli alloggi del palazzo, intende portarsi avanti e capire in quanti saranno ancora nello stabile quando gli interventi potranno partire.

Gli inquilini della torre sono preoccupati. Uno di loro, Paolo Fumagalli, si fa portavoce di una richiesta all’Aler da parte degli assegnatari degli appartamenti: "Vogliamo che sia organizzato al più presto un incontro in cui gli inquilini possano ottenere chiarimenti sui contenuti della lettera ricevuta. Alcuni aspetti dell’annunciato piano di mobilità abitativa, infatti, non sono per nulla chiari. Uno su tutti: se un condomino decidesse di accettare la mobilità, potrebbe poi tornare ad abitare nella torre di via Boifava 29 una volta completati i lavori di manutenzione straordinaria? Ma sono anche altri gli interrogativi che vorremmo sottoporre ad Aler".

Una cosa è certa: le condizioni dello stabile sono sempre più precarie, le facciate perdono pezzi, gli ascensori si fermano, le infiltrazioni d’acqua anche nel piano strada, in particolare nella farmacia, sono frequenti. Urge una soluzione per dare un futuro sicuro alla torre e, soprattutto, a chi ci abita.