"La tempesta perfetta non aiuta a galleggiare Subito sconti sull’Iva"

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Il caro bollette si fa sentire anche in una società polisportiva dalla storia ultracentenaria come la Canottieri Milano. Fondata nel 1890, non è solo blasonata scuola di canottaggio da cui sono usciti campioni olimpici. Sul terreno da 24 mila metri quadrati, concesso in affitto dal Comune, sorge una piscina olimpionica da 50 metri adoperata per il nuoto, i tuffi e la pallanuoto, a cui si aggiungono una palestra per il fitness, un palazzetto e numerosi campi per praticare tennis, calcetto e basket, anche per la pratica outdoor, che necessitano di illuminazione quando diventa buio.

"I rincari dell’energia colpiscono indiscriminatamente tutti ma è chiaro che per le strutture sportive che si sviluppano su una superficie molto ampia le difficoltà in questo periodo aumentano", spiega Stefano Spremberg che giusto un anno fa è diventato presidente della società che si affaccia lungo l’Alzaia Naviglio Grande, premiata anche con Ambrogino d’Oro nel 1984. Per Spremberg che nella vita è imprenditore ed immobiliarista (tra le sue ultime operazioni a Milano ci sono la riconversione dell’ex garage Sanremo in via Zecca Vecchia e la costruzione del polo del Comune in via Sile) la Canottieri è una questione di cuore, non di portafogli: da giovane è stato un campione di canottaggio con quattro titoli mondiali e ha mosso i suoi primi passi da atleta proprio in questa società che definisce "sana, per gente che ama lo sport e non mettersi in vetrina". "Quando abbiamo preso in mano la Canottiere Milano il febbraio dell’anno scorso ci siamo trovati ad affrontare la chiusura forzata degli impianti e una perdita del 50% dei soci: erano rimasti in seicento. Ci siamo impegnati per invertire la tendenza anche puntando su protocolli anti-Covid ferrei contro la paura serpeggiante nei confronti dei contagi: oltre all’ingresso con Green pass rafforzato controlliamo ancora quotidianamente la temperatura e facciamo frequenti sanificazioni dei locali. Abbiamo raccolto i risultati, i soci oggi sono diventati 1.200 ma è arrivata questa tempesta energetica che non aiuta". "Nell’immediato – ragiona Spremberg – occorrerebbe agire subito sulla fiscalità riducendo l’Iva applicata per le bollette elettriche dal 22% al 10%. Il Governo dovrebbe pensare a una strategia a medio-lungo termine per incrementare l’autonomia energetica del nostro Paese".

Annamaria Lazzari

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