La targa nel primo edificio Cooperativa UniAbita: 120 anni fa tutto partì da qui

Aperte le celebrazioni, il presidente Forello: "Un traguardo da ricordare". In Villa Casati Stampa l’assemblea generale tra passato, presente e futuro.

La targa nel primo edificio  Cooperativa UniAbita:  120 anni fa tutto partì da qui

La targa nel primo edificio Cooperativa UniAbita: 120 anni fa tutto partì da qui

di Laura Lana

Una targa commemorativa dove nel 1903 fu posata la prima pietra per la costruzione della prima casa a proprietà indivisa. Nel cortile di via Villa 6, UniAbita ha aperto le celebrazioni dei 120 anni di quella che, con 18mila soci, è la più grande cooperativa di abitanti in Italia, nata dalla fusione tra La Previdente, la prima coop di Cinisello, Aurora e Matteotti che poi diedero vita nel 1998 ad Auprema che, a sua volta, nel 2010 si unì alla sestese Camagni-Olmini. "Un traguardo che è giusto ricordare nel modo migliore: 120 anni fa i primi cooperatori iniziarono a lavorare per soddisfare il bisogno abitativo nella formula paritaria e sostenibile della proprietà indivisa. I festeggiamenti proseguiranno fino all’autunno", annuncia il presidente Pierpaolo Forello. In Villa Casati Stampa, si è svolta l’assemblea generale tra passato, presente e futuro della coop "che è anche un’impresa che ha saputo restituire progetti e non solo fare le case". Si parte dai ricordi degli abitanti, come Lina che da 44 anni vive in un appartamento della coop. "Anche mio figlio ha scelto UniAbita. Per me non è solo la casa ma anche il circolo culturale Di Salvo dove seguo la ginnastica fisioterapica, è il comitato inquilini di cui faccio parte".

Lo stesso salone che si animava col liscio. "Andavo con papà. Poi quando sono cresciuta, ogni sabato sera passavo per fare un walzer con lui prima di andare a ballare in discoteca", racconta un’altra vicina. Un patrimonio immobiliare di 400 milioni euro da conservare e un bilancio che, dopo anni, è tornato in attivo con un risultato di esercizio di 1,6 milioni, "frutto di un percorso che non è stato per nulla facile - ammette Forello -. Dal risanamento avviato nel 2015 abbiamo aumentato il valore della produzione e riportato i conti in ordine. Il futuro parla di sviluppo sostenibile e non solo per strategia di marketing". In corso ci sono 8 cantieri di Superbonus per un investimento totale di 35 milioni. "Sulle comunità energetiche stiamo sviluppando uno studio fattibilità su tutto il Nord Milano, dove abbiamo 36 stabili. Se uniamo scuole, edifici pubblici e condomini privati potremmo sperimentare su questo territorio un modello unico, su cui noi siamo già pronti. C’è bisogno di un nuovo patto e crediamo di essere un interlocutore importante".

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