FEDERICA PACELLA
Cronaca

La strage quotidiana. Aumentano le vittime: la Lombardia guida la classifica italiana

Nel 2022 col ritorno alla piena mobilità si è invertito il trend della pandemia. Nella nostra regione feriti e deceduti sono cresciuti del 12,6 per cento. di più della media nazionale (9%). Prima causa, la mancata precedenza.

La strage quotidiana. Aumentano le vittime: la Lombardia guida la classifica italiana

La strage quotidiana. Aumentano le vittime: la Lombardia guida la classifica italiana

Vittime della strada ridotte del 29% rispetto al 2010, ma nel 2022 si segnala un nuovo aumento rispetto al 2021, mentre l’incidenza degli utenti vulnerabili come bambini e anziani è più alta della media d’Italia. Questo il quadro sulla sicurezza nelle strade in Lombardia fotografata dai dati pubblicati dall’Istat e diffusi a ridosso della Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada. A livello regionale, nel 2022 si sono verificati 28.786 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 402 persone, più di una al giorno, e il ferimento di altre 37.912. Dopo la parentesi Covid col lockdown, il 2022 è stato caratterizzato da una netta ripresa della mobilità e, come conseguenza, dell’incidentalità stradale. Rispetto al 2021, così, sono aumentati gli incidenti (+11,4%) e le vittime e i feriti in egual misura (+12,6%), in percentuale superiore alla media nazionale (rispettivamente +9,2% e +9,9%). Tra le province, quella con indice di mortalità (rapporto tra numero di morti e di incidenti stradali) più elevato c’è Pavia (3), seguita da Mantova (2,7), Sondrio (2,4), Como, Brescia e Lodi (2,2); nel confronto con il 2021, l’incremento maggiore di questo indice si rileva a Sondrio e Lodi. L’Istat stima in 2,8 miliardi di euro il costo dell’incidentalità stradale a livello regionale (281 euro pro-capite), che incidono per il 15,7% sul totale nazionale. Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente: i tre gruppi costituiscono complessivamente il 42,1% dei casi. Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 15-29 anni e per quella 65 e oltre (4,8 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 69,9% delle vittime e il 72,8% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 12,9% dei morti e il 18,6% dei feriti, i pedoni il 17,2% dei deceduti e l’8,7% dei feriti. Il 60,9% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale appartiene alla classe di età over 65 mentre il 54,2% dei pedoni feriti ha più di 44 anni. Ancora lontani gli obiettivi europei che, per il nuovo decennio di iniziative 2021-2030, prevedono l’ulteriore dimezzamento del numero di vittime e di feriti gravi entro il 2030 rispetto all’anno di benchmark (fissato nel 2019) e il monitoraggio di specifici indicatori di prestazione. Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte in Lombardia del 47,3%, più della media nazionale (-42,0%); fra il 2010 e il 2022 si registrano variazioni (-28,9%). Rispetto al 2010, però, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) periti in incidente stradale risulta più alta, attestandosi su un valore superiore anche alla media Italia (44,8% contro 44,3%).