Moroni
Sono andata recentemente con la mia nipotina a vedere i treni: i bambini devono conoscere ogni aspetto della vita. Certo, però, che a Parabiago ho potuto far vedere una realtà molto mal messa. La stazione ha tre binari. Il primo, dove si fermano i treni diretti a Milano, si raggiunge direttamente dall’ingresso e sul marciapiede ci sono le panchine di attesa dove sedersi. Ma le panchine sono arrugginite e nessuno è contento di occuparle. Peggio ancora se si vogliono raggiungere gli altri due binari per i treni diretti a Varese, in quanto il sottopasso non ha più le belle rappresentazioni di visi di donna dell’architetto Corinne Gallotti, che all’epoca si era prestata, e tanto meno il paesaggio lionistico dipinto da un gruppo di ragazzi diversamente abili contattati e supportati dal Lions Club Parabiago Giuseppe Maggiolini, sempre attivo e attento alle situazioni del proprio territorio. Ho visto anche la difficoltà con cui una donna si apprestava a scendere le scale del sottopasso con bicicletta e borse della spesa e mi sono chiesta: se al suo posto ci fosse stata una persona handicappata, come avrebbe potuto fare? Con tristezza, ho constatato cha, in assenza di un ascensore per raggiungere il secondo e il terzo binario, sui quali transitano i treni da Milano e diretti a Varese, un disabile con carrozzina non può raggiungere quei binari e quindi nemmeno prendere un treno per Varese. Mi sembra un problema da risolvere al più presto.
Pierina Musazzi, Parabiago
Le stazioni sono il biglietto di presentazione di ogni città e paese. E allora rendiamole presentabili, accoglienti e soprattutto solidali con le persone meno fortunate.
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