MARIANNA VAZZANA
Cronaca

La sfida del nostro tempo: "Produciamo troppo cibo e lo buttiamo via: basta"

Lo chef Massimo Bottura ha fondato “Food for Soul“ attiva in più Paesi "Recuperiamo il surplus e lo rendiamo accessibile a chi è in difficoltà".

Lo chef Massimo Bottura ha fondato “Food for Soul“ attiva in più Paesi "Recuperiamo il surplus e lo rendiamo accessibile a chi è in difficoltà".

Lo chef Massimo Bottura ha fondato “Food for Soul“ attiva in più Paesi "Recuperiamo il surplus e lo rendiamo accessibile a chi è in difficoltà".

Siamo partiti da un’idea semplice ma rivoluzionaria: trasformare lo spreco in risorsa, la solitudine in accoglienza, l’indifferenza in un gesto, con il contributo determinante dell’arte. Il Refettorio non è mai stato un ristorante e neppure una mensa, ma un luogo speciale, dove il recupero delle eccedenze, autentica sfida del nostro tempo, si fa inclusione sociale, l’accoglienza diventa pane e la cultura si siede a tavola con l’umanità.

Lo sottolinea lo chef modenese Massimo Bottura, tra coloro che si sono prodigati per la nascita del Refettorio Ambrosiano 10 anni fa e ancora oggi tra i protagonisti. Non solo: ha dato vita all’associazione Food for Soul, promotrice di altri Refettori in altre città del mondo, tra cui Bologna, Londra, Modena, Napoli, Parigi, Rio de Janeiro, Merida in Messico e Harlem, estendendo la missione.

"Oggi questo Refettorio è ancora più bello di 10 anni fa. Vedo all’ingresso “Il pane metafisico“, l’opera dell’artista Carlo Benvenuti, la luce che entra in questo spazio un tempo buio, che gli architetti hanno trasformato in qualcosa di meraviglioso. La lotta è allo spreco alimentare ma anche all’isolamento sociale attraverso la bellezza".

Poi spiega cosa c’è alla base del progetto: "Noi stiamo usando l’eccesso di produzione, il surplus alimentare, perché noi (nel mondo, ndr) produciamo cibo per 12 miliardi di persone e siamo “solamente“ 7,5 miliardi". Il paradosso è che "più di 800 milioni di persone non hanno niente da mangiare, mentre noi sprechiamo il 33% di ciò che produciamo sfruttando le risorse del pianeta. Questo è il punto. Allora il nostro obiettivo è andare a recuperare quell’eccesso di produzione e trasformarlo in pasti per la gente in difficoltà. E più comunichiamo questo progetto culturale al mondo intero, più gente capirà che uno zucchino che non è perfetto, che una banana diventata marrone, che un pomodoro troppo maturo possono essere una risorsa per creare qualcosa di meraviglioso".

Ed ecco che intervengono gli chef, che "con la loro conoscenza, coscienza e senso di responsabilità, comunicano la cultura del non sprecare il cibo nelle proprie case. Ho fatto una semplice ricerca on line, scoprendo che l’86% del cibo che si spreca è proprio nelle nostre case". E persino "il pane secco può trasformarsi in qualcosa di inaspettato", interviene Lara Gilmore, che di Bottura è moglie ma anche ispiratrice e colonna di ogni progetto. Ieri è stato l’ingrediente principe della torta servita per i 10 anni di vita. Prima del dessert, i tortellini del Tortellante un progetto di Massimo Bottura che coinvolge ragazzi con autismo in un laboratorio di produzione di pasta fresca a Modena.

Il compleanno del Refettorio è stata anche l’occasione per presentare l’edizione aggiornata di “Butta in tavola“, il libro delle ricette del Refettorio che raccoglie 76 suggerimenti culinari dei grandi chef che nel tempo hanno collaborato con la struttura Caritas, ma anche di cuochi, volontari e avventori che la frequentano ogni giorno. Il ricavato della vendita servirà a sostenere l’attività del Refettorio Ambrosiano.

Marianna Vazzana