La Sesto di domani. Uno sviluppo in verticale con due torri faro dell’altezza di 90 metri

Una nascerà sull’ex Enichem al Restellone e l’altra sulle aree Marelli

La Sesto di domani. Uno sviluppo in verticale con due torri faro dell’altezza di 90 metri

La Sesto di domani. Uno sviluppo in verticale con due torri faro dell’altezza di 90 metri

Non saranno quelli del comparto Unione Falck gli edifici più alti di Sesto San Giovanni. La torre più alta nascerà poco più in là, al Restellone. L’operatore che sta sviluppando l’area ex Enichem ha infatti presentato agli uffici comunali la proposta per un’altezza di 90 metri. Un’altezza che non è destinata a restare un unicum perché in un altro sito dismesso un altro privato sta elaborando una torre di simile verticalità. Si tratta dell’ex Triplice sulle aree Marelli: anche in questo caso si dovrebbero sfiorare i 90 metri. "Per quanto riguarda l’ex Enichem ci è stato proposto un nuovo edificio di 27 piani. Per noi rappresenterà la torre faro di ingresso a Sesto San Giovanni da Nord", ha rivelato l’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda. Dal 2010 quella tra largo Levrino e via Montesanto è rimasta un’area completamente abbandonata dopo che il Comune e il Consiglio decisero il decadimento del piano integrato di intervento che era stato approvato nel 2007. Due anni fa l’ex Enichem andò all’asta con una base di 2 milioni di euro per un terreno di 14.404 metri quadrati che corrono tra la ferrovia e il cavalcavia Buonarroti. Nel nuovo Piano di governo del territorio il sito era stato mantenuto residenziale, prevedendo l’inserimento di una struttura commerciale di media vendita: un supermercato che oggi manca a un quartiere dove sorgerà la nuova fermata della linea rossa della metropolitana e, poco distante, il nuovo quartiere Unione Zero sulle ex Falck. "Su questo comparto avremo edifici privati di 60 metri, ma abbiamo intenzione di andare oltre, come dimostrano le due proposte di 90 metri che noi chiamiamo le torri faro". Del resto, già durante il percorso per il nuovo Pgt, Lamiranda lo aveva annunciato: la Sesto di domani si svilupperà in verticale tanto che, in ogni quartiere, le altezza massime erano state riviste aumentando i piani per le future edificazioni, prendendo come limite il palazzo più alto già esistente. "Non è solo un vezzo architettonico, ma un’esigenza di non consumare altro suolo, andando a occupare superficie a terra. Lo sviluppo non può che essere verso l’alto". Nel comparto Unione Zero le torri più alte saranno quella di Intesa San Paolo, 29mila metri su 17 piani fuori terra e 1.600 metri quadrati di terrazze verdi, accanto all’albergo di 19 piani per 16mila metri quadri. Fino al vecchio Pgt, l’indicazione urbanistica prevedeva la realizzazione di uffici con altezze medie di circa 9 piani.

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