
di Francesca Grillo
L’apertura della sede di Lealtà Azione a Gaggiano aveva sollevato polemiche e indignazione già lo scorso anno, quando era prevista l’inaugurazione. Le proteste si erano placate: a impedire l’apertura ci aveva pensato l’emergenza Covid che aveva paralizzato ogni iniziativa. Ma ora il gruppo ha confermato che il 5 settembre la sede di Astrea, circolo di Lealtà Azione, aprirà i battenti in via Matteotti. Nello stesso momento, Milano Sud Ovest Antifascista sarà presente a un presidio per impedire l’apertura. Le attività dei gruppi contrari alla presenza di Lealtà Azione a Gaggiano hanno già iniziato con incontri e volantinaggi in piazza, "per difendere i valori della Costituzione e della Resistenza che respinge ogni tentativo di infiltrazione fascista", dicono dalla rete. "Scenderemo in piazza - assicura Giuseppe Vivone di Milano Sud Ovest Antifascista -. Lealtà Azione è una realtà nostalgica che esalta squadrismo e periodi neri. Non possiamo stare a guardare, fingere che la situazione sia sotto controllo, né minimizzare le attività di quel gruppo. Abbiamo il dovere di dire no a chi vorrebbe far tornare indietro il nostro Paese di 80 anni. Bisogna agire con fermezza, il 5 settembre saremo in piazza Daccò dalle 16.30: sarà un momento di confronto e dibattito sui temi e i valori dell’antifascismo". Mentre Milano Sud Ovest Antifascista si organizza per la manifestazione, Anpi ha deciso di preparare incontri ma di non partecipare al presidio per non aumentare la tensione. Il sindaco Sergio Perfetti non nasconde preoccupazione per il momento dell’inaugurazione: la tensione potrebbe appunto salire. Per questo, il primo cittadino ha già parlato con il prefetto e il questore di Milano: "È necessario tenere alta l’attenzione per evitare scontri", ha detto Perfetti che ha rifiutato l’invito di Astrea a partecipare all’inaugurazione. Il gruppo ha inoltre spiegato che la sede sarà un punto di riferimento per tutti i cittadini del sud ovest milanese, "un avamposto di libertà, a sostegno di tante famiglie in difficoltà, spesso ignorate dalle istituzioni. A loro rivolgiamo il nostro aiuto concreto". Intanto, la petizione popolare a cui ha preso parte anche Anpi Gaggiano, ha superato le 830 firme: si chiede di impedire l’apertura della sede, "a tutela della democrazia e della città - si legge nella petizione -: la sede aprirà in via Giacomo Matteotti, martire antifascista che non merita di essere infangato da una simile presenza".