MONICA GUERCI
Cronaca

La sartoria sociale è un “fiore all’occhiello”

Il progetto dell’associazione La Rotonda si guadagna un posto sulla piattaforma Open Innovation dedicata gli obiettivi di Agenda Onu 2030

di Monica Guerci

Più di 8.000 capi realizzati, 20.038 km di filo utilizzati. La mussola indiana, il tessuto Wax africano e l’Aguayo boliviano sono solo alcuni dei 13.400 km di stoffe cucite. La sartoria sociale “Fiori all’Occhiello“, che promuove una moda etica e sostenibile, conquista un posto sulla piattaforma Open Innovation di Regione Lombardia 2030 dedicata alle iniziative del territorio che perseguono i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030. "La sartoria nasce come strumento di integrazione e autonomia femminile e guarda per il futuro all’alta competenza sartoriale da riscoprire con corsi di formazione" dice Samantha Lentini, presidente dell’associazione La Rotonda da cui ha preso forma il progetto nato nel 2014, che ha coinvolto una quindicina di persone.

C’è il cucito - "l’intelligenza della mano" - al centro dell’idea. "Tutto nasce da un doposcuola in oratorio – spiega la coordinatrice della sartoria, Chiara Ugolotti – cercavamo qualcuno che sapesse cucire per una recita". Si fanno avanti alcune mamme, provenienti un po’ da tutto il mondo. E anche tre uomini.

Oggi Fiori all’Occhiello ha come dipendenti quattro sarte provenienti da Paesi diversi: "l’integrazione, prima che con il territorio, è stata tra le persone coinvolte" sottolinea Lentini.

All’inizio le donne partecipano al laboratorio 2-3 giorni alla settimana, per qualche ora, e dato che hanno figli piccolissimi si attiva un servizio di babysitteraggio. Viene proposto anche un bilancio delle competenze, "il laboratorio diventa l’occasione per conoscersi e fare gruppo". Col tempo l’impegno cresce, insieme alla capacità produttiva.

I numeri oggi raccontano una sfida vinta e parlano di nuovi orizzonti. Si contano 8.200 capi realizzati e centinaia di clienti, "che apprezzano il carattere artigianale: tutto è fatto a mano, dal disegno del cartamodello al taglio. È nata la griffe Fiò Made in Baranzate". I capi si possono comprare in laboratorio (Spazio InOltre, via Fiume 2, Baranzate), nello shop on line (www.fiori-occhiello.org) e in diversi di punti vendita a Milano.Tra le prospettive, corsi di formazione per le nuove generazioni, affidati alle sarte più esperte.