REDAZIONE MILANO

La sanità va rivista Stop al precariato

"Non me l’aspettavo. Sono contenta soprattutto per le ragazze che lavorano con me, precarie: mi auguro che possano avere una stabilità". L’infettivologa Claudia Balotta, docente alla Statale, è a capo del team dell’ospedale Sacco che ha isolato il coronavirus da pazienti lombardi del Lodigiano, insieme fra gli altri al trio di camici rosa precari Alessia Lai, Annalisa Bergna e Arianna Gabrieli. Tutta la squadra, di cui fanno parte anche il professor Gianguglielmo Zehender e il ricercatore Maciej Stanislaw Tarkowski, è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica.

Un doppio traguardo per la professoressa Balotta, che nel 2003 aveva già isolato il virus della Sars e che si è trovata a dover fronteggiare il Covid alla vigilia della pensione "scattata il 1° marzo, allo scoppio dell’epidemia. Noi eravamo preparati a studiare il virus già da settimane, perché la Cina era già in emergenza e in più c’erano stati i due casi dei turisti allo Spallanzani di Roma: a gennaio avevamo preparato i sistemi sperimentali per isolarlo. Io non mi sono mai fermata. Anche se formalmente in pensione non potevo lasciare i giovani ricercatori senza una presenza. Durante il lockdown ho realizzato e coordinato un network con 22 centri clinici italiani grazie al quale stiamo studiando le implicazioni del Covid; sono ancora tanti gli interrogativi". Cosa dobbiamo imparare da questa esperienza? "Mi auguro che gli italiani capiscano che occorre pagare le tasse. L’evasione è costata in minor assistenza, minor somministrazione d’ossigeno, minor ricoveri". Ancora, "dobbiamo avere un rapporto diverso con la natura, non solo basato sul consumo". E " I giovani vanno premiati e non lasciati nel precariato". Marianna Vazzana