MARIA RITA
Cronaca

La salute mentale dei minori è un dovere

Maria Rita Parsi, relatrice a un convegno a Bolzano sulla salute mentale dei minori, sottolinea l'importanza della formazione dei genitori e degli insegnanti per garantire il benessere psicofisico dei ragazzi nell'era digitale.

Parsi

Il 18 aprile, in qualità di relatore, ho partecipato a Bolzano ad un convegno dal titolo “La salute mentale è un diritto?” E il convegno era organizzato dall’Unicef di Bolzano di cui è presidente Patrizia Daidone, in collaborazione con Judenddienst Merano e Pratica Life Quality al liceo Pascoli. Ed era rivolto, anzitutto, ai 1.500 ragazzi e ragazze che lo frequentano. In quell’occasione ho avuto modo di sostenere che la salute mentale, prima ancora di essere “ un diritto” è un “dovere” che le autorità preposte alla cura, alla crescita e all’educazione dei minori debbono assumersi. E le prime autorità che dovrebbero, peraltro, essere “autorità autorevoli” sono la famiglia e la scuola. Così, in primis, bisogna investire sulla formazione dei genitori il cui equilibrio come coppia sentimentale e sessuale e, poi, come coppia genitoriale è, indispensabile, per garantire il benessere psicofisico dei figli che mettono al mondo. Così, nell’epoca del virtuale, poter anche virtualmente realizzare una rete di interventi formativi a cui, come “Accademia della Famiglia” , i genitori possano accedere, è di fondamentale, primaria importanza. Così come lo è la formazione ad oltranza di insegnanti e personale scolastico. Formazione necessaria a tutelare un uso virtuoso del virtuale. E’ questo, oggi, un grande, formidabile impegno che non può essere evaso. Anche in considerazione di quello che il Ministro dell’Istruzione e del Merito segnala nel documento, approvato dalla settima commissione permanente del Senato della Repubblica, a conclusione dell’indagine conoscitiva in merito all’impatto del digitale sugli studenti, con particolare riferimento ai processi di apprendimento,E, laddove, si propone di 1) Scoraggiare l’uso di smartphone e videogiochi per minori di quattordici anni; 2) rendere cogente il divieto di iscrizione ai social per i minori di tredici anni; 3) prevedere l’obbligo dell’installazione di applicazioni per il controllo parentale e l’inibizione all’accesso a siti per adulti sui cellulari dei minori; 4) favorire la riconoscibilità di chi frequenta il web; 5) vietare l’accesso degli smartphone nelle classi;