REDAZIONE MILANO

La Russa jr, chiesto processo per revenge porn

Rischiano di finire a processo con l’accusa di "diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti", cioè "revenge porn",...

Rischiano di finire a processo con l’accusa di "diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti", cioè "revenge porn",...

Rischiano di finire a processo con l’accusa di "diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti", cioè "revenge porn",...

Rischiano di finire a processo con l’accusa di "diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti", cioè "revenge porn", aggravata dall’uso dello "strumento telematico", Leonardo Apache La Russa, (nella foto) terzogenito del presidente del Senato, e l’amico dj Tommaso Gilardoni, in un filone della inchiesta milanese scaturita dalla denuncia, nel 2023, di una 22enne per violenza sessuale. Una tranche, quella sugli abusi, per la quale gli stessi pm, lo scorso aprile avevano chiesto l’archiviazione. Istanza a cui si è opposta la giovane davanti alla gip Rossana Mongiardo. Sulla richiesta di processo per revenge porn dovrà decidere la gup Lidia Castellucci, dopo aver fissato l’udienza preliminare. Nelle indagini, condotte dalla Squadra mobile della Polizia, era stata scandagliata, nei minimi dettagli, la nottata del 18-19 maggio di due anni fa, cominciata in una discoteca della movida milanese che si era conclusa la mattina dopo nell’abitazione della seconda carica dello Stato.

La ragazza aveva assunto alcol, droga e psicofarmaci e si era risvegliata stordita nel letto di La Russa jr. Per la Procura, al di là della "profonda superficialità e volgarità" con cui i due giovani hanno trattato la ragazza, dall’analisi dei filmati "non emerge la prova che abbiano tentato di sfruttare la condizione di inferiorità della loro coetanea per carpirne un consenso". Per il legale della giovane, Stefano Benvenuto, invece, la 22enne era in un "stato di alterazione tale da inficiarne le possibilità di una valida autodeterminazione". La gip Mongiardo dovrà decidere se archiviare, disporre nuove indagini o ordinare ai pm l’imputazione coatta. Anna Giorgi