SIMONA BALLATORE
Cronaca

La ricetta di Paideia: "Facciamo lievitare talenti. Il futuro si crea a scuola"

Nel centro professionale per aspiranti chef e pasticcieri in Città Studi. Tra nuovi corsi e storie di riscatto debutta la sperimentazione quadriennale.

Nel centro professionale per aspiranti chef e pasticcieri in Città Studi. Tra nuovi corsi e storie di riscatto debutta la sperimentazione quadriennale.

Nel centro professionale per aspiranti chef e pasticcieri in Città Studi. Tra nuovi corsi e storie di riscatto debutta la sperimentazione quadriennale.

"Facciamo lievitare il talento: la formazione è uno strumento privilegiato per migliorare la qualità della vita, in particolare dei giovani che cercano nuove opportunità per il futuro". Così si presenta Paideia, cooperativa sociale educativa, che ha messo radici in via Bernardo Ugo Secondo, in zona Città Studi. La storia comincia vent’anni fa, grazie a un gruppo di donne con esperienza e passione per la ristorazione, che decide di aprire un centro professionale per adulti, offrendo prospettive occupazionali soprattutto ad altre donne, dai 18 anni in su.

Da settembre 2022 la scelta di aprire anche un centro di formazione professionale per aspiranti cuochi e pasticcieri dedicato a minori in obbligo scolastico, con l’obiettivo di scendere in campo contro la dispersione scolastica ma anche di fare da ponte verso il mondo del lavoro. Il debutto con sei pionieri che, già nel corso del primo anno scolastico, sono diventati 16: a giugno saranno i primi a ottenere la qualifica con Paideia. Tre i percorsi dopo la terza media: pasticciere, aiuto-cuoco e chef-cuoco. Si aggiungerà da settembre un indirizzo di cucina e un ulteriore tassello: il centro di formazione professionale, accreditato dalla Regione Lombardia, ha infatti deciso di aderire alla filiera formativa, avviando la sperimentazione dei “4+2“, che dopo il quarto anno dà accesso diretto agli Its o all’università.

"Restano anche i percorsi per l’assolvimento dell’obbligo scolastico e per adulti, come quelli di alta formazione e di aggiornamento professionale – spiega la direttrice Lucia Cristina Santini –. I ragazzi che lo desiderano potranno proseguire gli studi per un ulteriore anno, accedendo al quarto anno di corso Ifp di “Tecnico delle produzioni alimentari–Lavorazione e produzione di pasticceria, pasta e prodotti da forno“ per acquisire il diploma professionale quadriennale di tecnico". E guardare oltre: "Potranno accedere al corso annuale di preparazione per il conseguimento del diploma di Stato per poter proseguire poi con l’istruzione universitaria".

Tante storie si incrociano nelle aule e nei laboratori di cucina, l’utenza è molto diversificata. C’è chi si iscrive motivatissimo perché ha già ben chiaro in mente il suo futuro: a qualcuno i professori delle medie avevano consigliato il liceo, ma il desiderio di diventare pasticciere era più grande di qualsiasi “pregiudizio“ scolastico. Per altri “Paideia“ ha segnato un punto di svolta: ci sono studenti che arrivano ogni mattina puntuali dalle periferie, stranieri di prima e seconda generazione, ragazzi con disabilità, fatiche o storie difficili alle spalle. "L’esperienza pratica aiuta tantissimo – sottolinea la direttrice –: qui gli studenti si rendono conto di essere capaci, vedono i risultati uscire dalle loro mani e questo li motiva tantissimo anche nello studio. Riscoprono la fiducia verso sé stessi". Due studenti erano appena arrivati in Italia quando si sono iscritti qui, non conoscevano la lingua italiana. "Oggi sono all’ultimo anno e in stage da Cova Montenapoleone. Quando tornano a scuola il lunedì camminano sulle nuvole, sono felicissimi del percorso fatto e fonte di ispirazione per molti", racconta la direttrice. Una ragazza di origine cinese aveva lasciato gli studi durante il Covid, era terrorizzata, aveva paura di ammalarsi e anche quando l’incubo ormai era alle spalle non riusciva a superare la fatica: la sua famiglia ha contattato Paideia, si è iscritta e oggi è apprendista nella stessa pasticceria dove era stata in stage.

Tra gli ex allievi c’è anche Deborah Muratore, fondatrice di Cuore Verde, che ha ricordato il percorso iniziato con Paideia anche nel suo libro, fresco di stampa, “La Sana Torta“. Qui è stata prima alunna e poi insegnante. In vent’anni la scuola ha accolto circa duemila persone, tra giovani e adulti. "Quest’anno due dei nostri ragazzi hanno brillato anche a RistorExpo, la fiera della ristorazione che si tiene a Erba, nel Comasco. Si sono classificati secondi nonostante concorressero con classi di quinta degli istituti alberghieri – sottolinea Santini –. Forti di questa grandissima soddisfazione e dei risultati dei nostri studenti guardiamo alle sfide che ci attendono".