La Regione e la transizione energetica "Manifesto per i carburanti rinnovabili"

Alleanza tra Palazzo Lombardo e le aziende dell’automotive: non c’è solo l’elettrico

La Regione e la transizione energetica  "Manifesto per i carburanti rinnovabili"
La Regione e la transizione energetica "Manifesto per i carburanti rinnovabili"

Guido Guidesi, assessore regionale allo Sviluppo Economico, ha presentato ieri "uno studio che conferma le potenzialità dei carburanti rinnovabili" e "un manifesto condiviso dal sistema lombardo". Un’iniziativa che va inquadrata nel contesto della battaglia portata avanti dalla Regione nell’ambito delle istituzioni europee contro quella che viene ritenuta un’eccessiva focalizzazione sulla trazione elettrica come soluzione per la mobilità di domani. Da qui riparte il governatore lombardo, Attilio Fontana: "L’Unione Europea con una visione troppo ideologica non vuole prendere in considerazione i carburanti rinnovabili. Tuttavia gli obiettivi di sostenibilità imposti proprio dalla Commissione possono essere raggiunti anche imboccando questa strada. Non c’è solo l’elettrico per l’abbattimento delle emissioni. Nella gestione della transizione ecologica serve razionalità e buonsenso. Occorre scongiurare una tempesta economica e sociale nel settore dell’automotive. Come Regione siamo in campo per coniugare, in modo pragmatico, sostenibilità ambientale e tutela del nostro tessuto produttivo".

Lo studio si inserisce, quindi, nel percorso avviato dalla Regione nel marzo 2022 in difesa della filiera dell’automotive con l’obiettivo, secondo quanto stimato da Palazzo Lombardia, di "evitare la perdita di circa 20.000 posti di lavoro solo in Lombardia e 70.000 in tutto il Paese". "In questo percorso – ricorda Guidesi – abbiamo voluto coinvolgere mondo industriale, associazioni imprenditoriali, università e centri di ricerca. Tutti hanno dato un contributo alla stesura del Manifesto con proposte basate sul concetto di neutralità tecnologica. C’è ancora un futuro per il motore endotermico grazie all’utilizzo dei carburanti rinnovabili".

Nel dettaglio, la Regione ha affidato uno studio al Cluster Lombardo Mobilità. "Sono state messe a confronto diverse fonti energetiche tenendo in considerazione anche l’intero ciclo di vita del veicolo e sistema di propulsione. Sotto la lente Biometano e Bio GLN, HVO (olio vegetale idrotrattato), E-fuels (electrofuels), Idrogeno, Bio-GPL e DME-rinnovabile – si legge nella nota di Palazzo Lombardia –. Sono stati analizzati sia i vantaggi in termini di emissioni durante il consumo sia la capacità attuale di produzione, le quantità in dotazione, il potere energetico, il costo di produzione, la scalabilità industriale. Le grandezze considerate sono: il potere calorifico, le emissioni, i volumi disponibili nel tempo, il costo al chilogrammo, l’esistenza delle reti di distribuzione, le competenze necessarie lungo l’intera filiera, la normativa e gli incentivi per l’innovazione, la produzione e i consumi. I risultati sono confortanti. I carburanti rinnovabili danno un contributo significativo in tema di sostenibilità; la neutralità tecnologica consente la tutela e il rinnovo delle attuali filiere produttive con la nascita di nuove professionalità. Per questo chiediamo il supporto delle istituzioni sovraregionali".