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Cronaca

La proposta di A2a per l’elettrico. I pali della luce per ricaricare l’auto e 4mila mini-colonnine nei quartieri

Piano per installare punti di carica di ridotte dimensioni o integrati nell’illuminazione pubblica che non costringono a usare gli stalli di sosta solo per fare il pieno. Il Comune: "Lo valutiamo".

e Massimiliano Mingoia

Quattromila punti di ricarica per le automobili elettriche suddivisi tra 285 stazioni collocate in ogni quartiere della città. Punti di ricarica che, se lo si ritiene, potranno anche essere un tutt’uno con i pali dell’illuminazione pubblica. È questa la proposta fatta pervenire in Comune dalla società “A2a E-mobility“, la Srl del gruppo A2a che si occupa in particolare di mobilità elettrica. Una proposta che la Giunta comunale si è impegnata a valutare, perché se è vero che la transizione verso l’elettrico è uno degli obiettivi di questa amministrazione in fatto di mobilità e ambiente, è altrettanto vero che la proposta di A2a presenta tratti nuovi, se non innovativi: da qui la necessità di un approfondimento da parte degli uffici di Palazzo Marino. Le colonnine proposte dalla Srl che fa parte della multiutility dell’energia sono, infatti, diverse da quelle già presenti in alcuni punti della città: hanno una potenza più contenuta rispetto alle attuali che, però, non inficia la velocità di ricarica, hanno anche dimensioni più ridotte, non vincolano gli stalli della sosta all’uso esclusivo della ricarica elettrica e, infine, sono removibili. Per tutte queste caratteristiche sono colonnine ideali – secondo “A2a E-mobility“ – per realizzare il disegno strategico del progetto “City Plug“, che è, per l’esattezza, il disegno della "ricarica di quartiere".

Nel dettaglio, secondo la relazione tecnica fatta pervenire da A2a, le colonnine di ricarica “City Plug“ sono alte 1,05 metri, a fronte del metro e novanta delle colonnine ultrafast attualmente dislocate in alcuni punti della città, questo permette "di contenere l’impatto visivo e di salvaguardare lo spazio urbano". Ma non solo: si tratta di infrastrutture di ricarica "a basso impatto ambientale ed energetico, in grado di garantire una ricarica di lunga durata con potenza in erogazione contenuta". Alla voce "innovazione", la società A2a E-mobility sottolinea che queste infrastrutture sono in grado "di incrementare fino a 7 volte il numero di punti di ricarica alimentabili da un singolo contatore di 33 chilowatt grazie al bilanciamento intelligente del carico e alla gestione dinamica e in tempo reale delle potenze di ricarica delle singole prese in funzione delle auto che sono effettivamente in ricarica".

Quindi i numeri della proposta: "Il soggetto proponente – si legge sempre nella relazione tecnica inviata a Palazzo Marino – prevede l’installazione di 4000 punti di ricarica, per un totale di 285 stazioni City Plug, che saranno installati su stalli di sosta che non saranno esclusivamente dedicati alla sosta in ricarica, ma manterranno la loro destinazione". "La proposta – si sottolinea poi – prevede anche la possibilità di integrare la tecnologia di ricarica nei pali di illuminazione pubblica". Quanto ai costi, A2a intende "realizzare il progetto interamente a sua cura e spese". Dalla Direzione Mobilità del Comune hanno quindi fatto sapere di voler "avviare le necessarie valutazioni tecniche relative alla fattibilità del progetto come proposto". A proposito di transizione energetica, ieri Matteo Salvini, leader della Lega e ministro delle Infrastrutture, in visita ad Eicma, la fiera delle moto, ha espresso perplessità sui divieti previsti per le due ruote di classe Euro 0 ed Euro 1 a Milano: "Sono per la transizione energetica e la decarbonizzazione, senza penalizzare i lavoratori. Quindi tutti i divieti vanno pensati non una ma 50 volte: va bene il treno a idrogeno, e ce l’avremo in Lombardia, va bene avere i bus elettrici e ne stiamo acquistando 3mila in Italia, però se uno non può cambiare la moto, la macchina o il furgone deve poter lavorare ed entrare in città".