
Gabriele Corsani, sospeso in modo cautelare dopo lo scandalo che ha investito la Rsa secondo le accuse l’ex consigliere avrebbe inviato messaggi a sfondo sessuale a un minorenne
Il post Corsani, nella Fondazione La Pelucca, finisce tra diffide e segnalazioni al tribunale di Monza. È stata un’assemblea turbolenta quella che ha riunito il comitato dei benefattori per l’elezione del rappresentante che subentrerà al posto di Gabriele Corsani, sospeso in modo cautelare a fine aprile dopo lo scandalo che ha investito la Rsa di via Campanella: secondo le accuse, l’ex consigliere avrebbe inviato messaggi a sfondo sessuale a un minorenne, che con un compagno era stato mandato dalla scuola a fare volontariato nella casa di riposo.
"Noi benefattori una volta all’anno ci riuniamo per decidere chi entrerà nel Cda di Pelucca se c’è una sedia vacante". Quest’anno ce ne sono due. "Abbiamo riscontrato varie anomalie. Veniamo convocati il 27 maggio, ci presentiamo subito in prima seduta alle 8,30: siamo in 24-25 tra deleghe e presenti. Il presidente Nino Berti arriva dopo mezz’ora e, per quel periodo, nominiamo un presidente pro tempore". Quando Berti arriva cerca anche di allontanare Corsani, che invece resta: è stato sospeso dal Cda dell’istituto geriatrico, dice, ma è pur sempre un benefattore e, quindi, una persona convocata per l’assemblea. "Il presidente dichiara di non avere contezza di chi siano i nuovi ingressi nel comitato e decide di riconvocare l’assemblea alle 18. Quindi, aveva indetto la riunione senza sapere chi sono i benefattori? Avevamo anche chiesto un elenco dei nomi candidabili, ma la segreteria ci aveva risposto che non era stata autorizzata. Cosa che abbiamo ribadito in assemblea".
Tra vari nomi compariva quello di Mario Giammarrusti, ex segretario comunale di Sesto, membro dell’Oiv del Comune per poche ore nel 2021. Un uomo del sindaco Roberto Di Stefano, insomma. "Nel giro di poche ore il presidente ha revocato la riunione delle 18, rimandandola a data da destinarsi. Da quel giorno ancora non ci siamo riuniti. Eppure non c’è stato alcun fatto gravissimo per determinare una sospensione – commenta un gruppo di benefattori, che contesta la regolarità della procedura -. Non entriamo in dinamiche politiche, ma è tutto troppo strano. Forse, visti i numeri e i presenti, la votazione sarebbe andata in un modo diverso da quello ipotizzato? Per noi essere benefattori significa avere un ruolo sociale, che esprimiamo in una Fondazione oggi fondamentale: ci siamo privati di qualcosa per darlo ad altri e ci dà fastidio essere presi in giro. Il presidente deve garantire una democratica convocazione e votazione".
Lunedì dovrebbe riunirsi il Cda di Pelucca. "Voci di corridoio dicono per cambiare lo statuto e noi ci opporremo, così come altre voci dicono che per Giammarrusti potrebbe esserci anche un ruolo operativo, se non entrerà nel Cda. Abbiamo chiesto anche come e quando sarebbe diventato un benefattore: ci è stato detto che avrebbe versato mille euro in contanti, dopo la mail di convocazione del 15 maggio. Sembra tutto molto inopportuno in una onlus controllata interamente dalla pubblica amministrazione". Onlus che nel 2024 ha superato gli 11 milioni di fatturato, saturato i posti al 98% e triplicato gli utili (271.064 euro), registrando il risultato più alto della sua storia da quando nel 2004 si trasformò da Ipab. E che si troverà entro fine anno a scegliere una nuova pelle con la riforma del terzo settore.