La nuova sede verde di Snam. E il quartiere disegnato con i bimbi

Oltre 130 alunni della scuola Candia all’opera sui temi dell’ambiente e dell’energia

La nuova sede verde di Snam. E il quartiere disegnato con i bimbi

La nuova sede verde di Snam. E il quartiere disegnato con i bimbi

"La condivisione con la comunità e il rispetto delle peculiarità di ciascun territorio in cui operiamo sono da sempre nel nostro Dna. Vorremmo che lo spazio che nel prossimo futuro ospiterà la nuova sede Snam rappresenti un punto di riferimento non solo per le nostre persone ma anche per chi quotidianamente vive il quartiere": così l’amministratore delegato, Stefano Venier, ha presentato il futuro quartier generale ai bambini dell’istituto comprensivo Marcello Candia, "che con la loro fantasia hanno saputo rappresentare molto bene i valori in cui crediamo e il legame che vorremmo creare sin d’ora". Al centro il progetto “Il quartiere che vorrei“, nato dall’esigenza di rinnovare la grafica delle cesate perimetrali della futura sede di Snam, che sarà pronta tra 18 mesi. I ragazzi di terza e quinta elementare si sono messi all’opera, ridisegnando il loro quartiere partendo da due temi: ambiente ed energia. Gli incontri sono stati guidati dalla società cooperativa La Strada e da forMattArt, associazione culturale di promozione sociale. I 130 disegni sono stati raccolti e reinterpretati dallo street artist Emanuele Resmini che ha realizzato un disegno finale che verrà riprodotto pittoricamente su cinque cesate già esistenti che circondano il cantiere su due lati tra via Vezza d’Oglio e via Condino. "La scuola ha un ruolo fondamentale nel creare consapevolezza su temi cruciali come la preservazione del pianeta e il rispetto dell’ambiente – sottolinea la preside Maria Finizia Felaco –. È importante che i bambini imparino a prendersi cura anche del loro quartiere, il luogo che vivono ogni giorno. Educare alla sostenibilità e al rispetto per ciò che ci circonda è un investimento per un futuro migliore e, grazie al progetto “Il quartiere che vorrei”, i ragazzi hanno potuto rendersi protagonisti del cambiamento sostenibile, in un’ottica di dialogo e confronto positivo con l’ambiente circostante".