ANNA MARIA LAZZARI
Cronaca

La notte in Corso Sempione: tra adulti nei locali alla moda e giovani attaccabrighe seriali

Da un lato i clienti residenti in città o turisti, dall’altra gruppi di ragazzi molesti I titolari si sono organizzati con security privata, se scatta una lite la spengono sul nascere

I locali della zona sono meta di milanesi e anche turisti, spesso sono presi di mira da gruppi di giovanissimi in cerca di rissa

I locali della zona sono meta di milanesi e anche turisti, spesso sono presi di mira da gruppi di giovanissimi in cerca di rissa

Milano, 7 agosto 2023 –  Un mondo distante si incrocia sul marciapiede di corso Sempione. C’è la clientela adulta e in camicia, desiderosa di sorseggiare un cocktail (anche sborsando 15 euro) in uno dei locali stylish-elegant della via. E un manipolo di giovanissimi che non è venuto per consumare, ma per disturbare.

Sabato  notte

Sebbene sparuto in termini numerici, è in grado di farsi notare. Dieci minuti prima della mezzanotte di sabato, alla fermata Atm del tram dieci, ne abbiamo un assaggio "rumoroso". Un ragazzo è appoggiato sul sellino di una bici a noleggio e strimpella il campanello sul manubrio come un dannato. Lo "scampanellatore" va avanti così per una quindicina di minuti, spalleggiato dai suoi due amici. Nessuno è riuscito a farlo desistere: né il rimprovero silenzioso della cameriera del vicino Mit Café (che si becca un "Cosa guardi"? con parolaccia in mezzo) né le parole garbate di un quarantenne ("Vuoi fare rissa?" gli abbaia contro lo scocciatore). Per fortuna arriva il tram che si porta via lui e la sua piccola comitiva.

Gli esercenti

Scene che agli esercenti non stupiscono più. "Sono ragazzi che arrivano da altre zone. Attaccano briga per un nonnulla. Se si convincono che un cliente al tavolo li abbia guardati male prendono un bicchiere e glielo spaccano in testa", spiega Alessandro Mucellini, responsabile del Mit Café di corso Sempione. La situazione però questa estate è "sensibilmente migliorata, rispetto gli anni più duri del Covid" rimarca il gestore. La zona dell’Arco della Pace allora finiva puntualmente sulle pagine dei giornali per risse e rapine di particolare efferatezza ad opera di baby gang. A scatenare l’assalto bastava un pretesto. La richiesta di una sigaretta è stata la scintilla di uno degli episodi più gravi: nella notte del 26 luglio del 2020 uno studente milanese 19enne, colpito da un "gancio" sferrato da un coetaneo brianzolo di origini nordafricane, era finito in coma, riportando poi danni permanenti. L’aggressore era un pugile dilettante – si era scoperto in seguito – senza rispetto delle leggi del ring: aveva portato il colpo alle spalle della vittima.

Sicurezza privata

"Ora quasi tutti locali hanno la sicurezza privata all’ingresso. Gli addetti sono collegati fra loro via radio con l’auricolare. Se sta per scattare una lite la spengono sul nascere, intervenendo subito", dettaglia Mucellini. "C’è anche il presidio fisso della piazza da parte delle forze dell’ordine. Credo che le baby gang adesso si siano spostate sui Navigli o Corso Como . Spiace per i colleghi ma per noi è un sollievo: erano drogati e imprevedibili", aggiunge un dipendente del Bhangra Bar. "È vero che la zona si è ripulita molto. Però ogni tanto la "vasca" se la fanno. Li riconosci da lontano perché vestono allo stesso modo, da maranza", spiega una dipendente del Mezca. L’outfit prevede tuta in acetato, t-shirt bianca o nera, sneakers Nike e il borsello di Gucci, anche "tarocco" purché si veda il logo. "Il problema è che sono strafottenti, ingoio il rospo per paura che salti fuori un coltello. Due mesi fa però, quando hanno derubato un ambulante bengalese, non ce l’ho fatta a rimanere zitta. Gli hanno portato via i cerchietti con le lucine, per noia. Per tentare di difenderlo mi sono beccata una marea di insulti irriferibili".