
La mostra “Micorriza” è uno degli eventi dell’omonimo festival culturale ospitato nell’antica villa del Seicento
Artisti internazionali, come Maria Jannelli, Louise Manzon e Giuliano Cataldo Giancotti, accanto a nomi emergenti e docenti dell’Accademia di Brera. Questi gli artisti che, tra dipinti, sculture e fotografie, espongono le loro opere nella mostra collettiva Micorriza, ospitata a Rocca Brivio nell’ambito dell’omonimo festival che, ieri o oggi, porta nell’antica villa del Seicento un mix di creatività, riflessione e approfondimento. Inaugurata ieri alle 17, la due giorni di arte e cultura resterà in agenda fino alle 19 di oggi: accanto alla possibilità di visitare la mostra, anche presentazioni di libri, letture e laboratori. Organizza l’associazione Artemisia in spazi messi a disposizione dall’associazione Roccabrivio; l’ingresso è libero. L’evento è patrocinato dai Comuni di San Giuliano e San Donato.
"Le micorrize sono associazioni simbiotiche tra funghi e radici di piante. Un’immagine che è sembrata calzante per descrivere le relazioni sociali, ossia quel tessuto di rapporti ed incontri, anche casuali, che consente alle persone di lasciare traccia del loro passaggio - afferma Zena Santoro, presidente di Artemisia e curatrice del festival -. La straordinaria collaborazione tra le piante ci invita a riflettere su quanto sia importante, anche nella nostra vita quotidiana, creare reti di sostegno e interazione che vadano oltre l’individualismo. E così, il festival vuole essere un’opportunità per ritrovare il piacere della condivisione e della crescita collettiva". "Con questo evento - prosegue l’organizzatrice - si cerca di abbracciare più discipline, in un dialogo continuo che punta a valorizzare tutti i settori e le forme dell’arte". Il festival contribuisce a rimarcare la funzione culturale di Rocca Brivio, edificio storico che ospita mostre, spettacoli e perfomance. Il prossimo appuntamento martedì alle 21 per "Due pianoforti, mille emozioni", concerto conclusivo della rassegna musicale "Note d’estate".
Alessandra Zanardi