MARIANNA VAZZANA
Cronaca

"La morte del nonno è una ferita ancora aperta"

"Giacomo Bertazzoni era mio padre. Medico di base al quartiere Corvetto, figlio di Egidio che fu assassinato nel campo di...

Giacomo ed Egidio Bertazzoni con Giulia Lazzarini

Giacomo ed Egidio Bertazzoni con Giulia Lazzarini

Giacomo Bertazzoni era mio padre. Medico di base al quartiere Corvetto, figlio di Egidio che fu assassinato nel campo di concentramento austriaco di Hartheim il 24 agosto del 1944. La morte di mio nonno è una ferita ancora aperta. Il trauma delle stragi nazifasciste attraversa le generazioni". Il regista e autore Egidio Bertazzoni, sessantottenne, ha scritto un’opera teatrale in onore del nonno, di cui porta il nome: “Oltre la memoria – Diario di un figlio“ per celebrarne la memoria. Lo spettacolo, con l’attrice Giulia Lazzarini sul palco, mentre Giacomo Bertazzoni, figlio di Egidio, ha suonato il sax, è andato in scena in occasione della Giornata della Memoria al teatro LabArca di via Marco D’Oggiono 1 in zona Darsena. "Il nonno – racconta l’autore – fu deportato dopo gli scioperi del marzo 1944. Insegnava Lettere all’Umanitaria ed era tenuto sott’occhio per attività antifascista. Fu denunciato. Da San Vittore finì a Fossoli, poi a Mauthausen e infine ad Hartheim, dove morì". In seguito insignito dell’Ambrogino d’Oro, è ricordato nelle lapidi sull’arco di Porta Romana, nella Loggia dei Mercanti e nella pietra d’inciampo di via Mompiani 10, dove viveva. "Mio padre aveva 17 anni quando morì mio nonno. Divenne medico per sostenere la famiglia, la madre e la sorella minore, e la sua dedizione per i pazienti lo rese molto amato. Ma la tragedia di mio nonno è stata per lui come una cappa di piombo per tutta la vita". M.V.