Milano – La bomba piazzata nel cestino dei rifiuti del bagno del treno Bari-Trieste il 9 agosto 1969 e rinvenuta inesplosa, ma anche due pistole della banda Cavallero. E ancora la ricostruzione illustrata della “rapina del secolo“ di via Osoppo nel 1958 e quella dell’omicidio del commissario Luigi Calabresi nel 1972. È un viaggio nella Milano criminale tra gli anni 50 e 80, la mostra che apre oggi (dalle 14 alle 18.30) all’Archivio di Stato di via Senato. La Milano epicentro della strategia della tensione, che ebbe nella strage di piazza Fontana nel 1969 il suo avvio “ufficiale“, degli Anni Piombo e quella della “Ligera“ e delle sue successive evoluzioni che hanno il volto di Renato Vallanzasca.
La mostra, a cura degli archivisti Carmela Santoro e Fulvio Beschi, valorizza le fonti archivistiche - prevalentemente giudiziarie - che ricostruiscono la complessità e la drammaticità della storia milanese, e di riflesso d’Italia, del secondo dopoguerra. La prima sezione è dedicata alle bande criminali, che particolarmente fra gli anni ‘50 e ‘70 del ‘900 compirono alcune clamorose rapine: dalla banda che nel 1958 assaltò un portavalori in via Osoppo (bottino 500 milioni di lire), ancora legata alla tradizionale microcriminalità meneghina, alle bande Cavallero e della Comasina. La seconda sezione della mostra è dedicata ai principali episodi legati al terrorismo politico, dagli attentati del 1969 che inaugurarono la strategia della tensione, all’omicidio Calabresi e del giornalista Walter Tobagi (1980), all’attentato alla Questura di Milano (1973) e ad altri episodi organizzati da gruppi armati di diversa matrice.