ROBERTA RAMPINI
Cronaca

"La mia maestra premiata sta guarendo, una gioia"

La piccola Giulia ha scritto al presidente Mattarella: lei non ci aveva detto niente, è stata fantastica anche durante la malattia

di Roberta Rampini

Determinata e tenace, considerato che nessuno aveva risposto alla sua prima lettera di giugno, ha preso carta e penna e lo scorso settembre ha scritto una seconda lettera. Venerdì pomeriggio la telefonata di mamma Rita che la informava che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva letto la sua missiva. Lei è impazzita di gioia, "ero in giro con una mia amica, ero contentissima e non ci credevo, mi sono messa a urlare in mezzo alla strada, la gente mi guardava come se fossi pazza".

È Giulia Di Vito, 11 anni di Bollate, l’ex alunna della scuola elementare Rosmini, che ha fatto arrivare al Quirinale la storia della sua maestra Annamaria Valzasina, 59 anni, che nonostante il tumore e la pandemia da Covid-19 ha scelto di continuare a insegnare. Un atto di grande coraggio, di profonda dedizione al proprio lavoro.

Grazie a quella lettera l’insegnante il 29 novembre sarà insignita dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana. Giulia, oggi frequenta la prima alla scuola media Tiepolo di Milano, è una ragazzina sveglia, ha sempre avuto grande stima e affetto per la sua maestra delle elementari.

"Lei non ci aveva detto niente della sua malattina – spiega –, ma lo avevo capito perché a volte stava a casa e ci dicevano che non era stata bene, poi quando l’ho vista con la parrucca ho chiesto anche a mia mamma e ho saputo che aveva avuto un tumore e stava facendo le cure. Era il periodo del Covid e la maestra poteva stare benissimo a casa, era fragile e metteva a rischio la sua salute, invece ho saputo che anche contro la volontà del marito e del preside ha scelto di continuare a insegnare, si è fatta compilare un certificato medico ed è sempre venuta a scuola".

"Ho voluto raccontare queste cose al ministro dell’Istruzione, al presidente Mattarella e al sindaco di Bollate – prosegue – perché è stata una maestra fantastica anche nel periodo della malattia. Sono felice perché adesso sta guarendo e perché le hanno detto che l’insegnamento è stata una medicina che l’ha aiutata a stare meglio".

Purtroppo Giulia non ha nessuna copia della lettera, forse una bozza scritta a mano, su qualche pagina del quadernone, ma ricorda a memoria il contenuto e anche da questa vicenda ha imparato una lezione: "Non mi sono scoraggiata, ho imparato che bisogna essere determinati e che a volte per le cose ci vuole tempo", aggiunge l’undicenne bollatese che da grande vuole fare il medico chirurgo. Siamo certi che con tanta determinazione e tenacia, ce la farà.