
di Alessandra Zanardi
San Giuliano rinsalda il legame col suo Santo patrono. Suggestiva e beneaugurante, nella mattinata di ieri, la tradizionale Messa in ricordo di San Giuliano martire, protettore della città. Chiesa gremita, come da copione, per assistere all’antico rito del faro, col quale durante la funzione religiosa si è dato fuoco a un pallone di bambagia. Un richiamo al sacrificio dei martiri cristiani e, si spera, un segno di buon augurio per l’anno appena iniziato. Accompagnato dall’applauso dei fedeli - intervenuti alla celebrazione in piazza Vittoria insieme alle autorità civili e militari e ai rappresentanti del mondo del volontariato -, il simbolico rogo ha richiamato i concetti di luce, fede, generosità e coraggio.
Si è così rinnovato un rituale che è ancora capace di evocare emozioni, nel nome di Giuliano e della moglie Basilissa, entrambi martirizzati all’inizio del quarto secolo, in Egitto, durante le persecuzioni di Diocleziano. È questo il contesto storico, nel quale l’annuale celebrazione di gennaio affonda le proprie radici, chiamando a raccolta la comunità locale con un invito alla preghiera e alla riflessione. Nelle parole del vescovo ausiliario Luca Raimondi, che ha officiato la Messa insieme al parroco don Luca Violoni, un appello a "non smettere di bruciare d’amore" e a "liberarsi da ogni egoismo per mettersi al servizio degli altri", sul modello degli "imitatori della passione di Cristo". Il vescovo ha ricordato il valore del martirio come un’attestazione dell’aassolutezza della fede" e come la scelta di "amare la vita al punto tale dal donarla", con un invito a "non essere solo credenti, ma credibili" nell’affermare la propria appartenenza alla Chiesa e nel cogliere il senso del cristianesimo come "imitazione di Cristo". Durante la funzione si è parlato anche della fede come "festa gioiosa" e dell’importanza di riservare attenzione al prossimo, a partire dai bisognosi. Iniziate sabato pomeriggio con la tradizionale benedizione del pane di San Giuliano, le celebrazioni per il patrono si chiuderanno oggi alle 18 con un’ulteriore Messa nella chiesa di piazza Vittoria e la benedizione alla città. Come l’esposizione della bolla del Perdono a Melegnano durante l’omonima festa del giovedì Santo, così il simbolismo del faro e l’omaggio ai martiri cristiani appartengono a quell’insieme di rituali che contribuiscono a perpetuare, nel tempo, le tradizioni religiose di ogni comunità.