Davide FalcoMonica Guerci
Cronaca

La maturità in carcere "Sono tutti promossi"

Grande soddisfazione da parte della direttrice di Bollate Cosima Buccoliero e della presidente di commissione Laura Bonomo per i risultati ottenuti

di Davide Falco

e Monica Guerci

Maturità dietro le sbarre del carcere di Bollate: tutti promossi. I detenuti hanno studiato ai tempi del Covid 19 come il resto degli studenti d’Italia: a distanza. In totale, compresi i 5 iscritti al Cpia, Centro provinciale per l’istruzione degli adulti, sono 150 gli studenti detenuti nel carcere modello. Fra loro i maturati quest’anno sono 16: 9 ragionieri al Primo Levi di Bollate e 7 al Paolo Frisi, la scuola alberghiera nata fra le mura del carcere.

"Tutti promossi anche quelli che sono usciti per fine pena prima dell’esame - commenta la direttrice della casa di reclusione, Cosima Buccoliero -. La scuola qui è un’opportunità molto importante che cerchiamo di sfruttare al meglio. Anche in questa situazione di emergenza sanitaria abbiamo, infatti, cercato di organizzare, anche se non da subito perché non eravamo attrezzati, le lezioni da remoto proprio in vista degli esami. È stato fondamentale mantenere la collaborazione con le scuole, anche quando non eravamo pronti con la didattica a distanza, abbiamo fatto da ponte tra studenti e professori attraverso il passaggio del materiale, la stampa dei pdf, dei compiti che poi rimandavamo a correggere. Oggi sono felice e molto soddisfatta del risultato".

Laura Bonomo, novatese, pedagogista e insegnante è stata presidente di commissione all’istituto Levi di Bollate della classe di ragioneria della sezione carceraria. L’esame si è svolto online. "Sono stati molto bravi - spiega Bonomo -. Se pensiamo, inoltre, che a differenza di tutti gli studenti che hanno potuto usufruire a casa delle videolezioni con collegamenti Internet, i detenuti non avendo a disposizione connessioni, non hanno potuto interagire da subito con i professori". Un abbonamento Internet di breve periodo è arrivato quasi a fine maggio, il tempo per preparare la tesina (scritta a mano) è stato pochissimo.

"La normativa chiedeva l’ammissione di tutti gli studenti all’esame di maturità - continua Bonomo -. Per nessuno di loro però è stato dato o pensato un sei politico. Nessuno ha fatto scena muta e anzi hanno superato, tenendo conto dei tanti contesti, brillantemente le cinque parti dell’esame".

L’istruzione dentro il carcere rappresenta un riscatto per molti. "Lo scorso anno ci siamo aperti anche ai corsi per oss o asa e meccanica - conclude Buccoliero -. Speriamo che Covid permettendo si possa continuare a settembre. Anche questi corsi professionali rappresentano, infatti, una grande opportunità per i detenuti".