La Lombardia avvelenata Vicino alle aree da bonificare ci si ammala e si muore di più

Decessi e ospedalizzazioni in eccesso nei siti di interesse nazionale della regione. I casi milanesi di Sesto, Pioltello e Cerro. "Danni alla salute provocati da Pcb e amianto"

di Federica Pacella

Decessi e ospedalizzazioni in eccesso, ma stabili, nei Siti di interesse nazionale, dovuti soprattutto ai tumori maligni negli adulti. Il sesto rapporto Sentieri, presentato dall’Istituto superiore di sanità e pubblicato sul sito della rivista scientifica Epidemiologia & Prevenzione, conferma i dati dei precedenti rapporti e sottolinea la necessità di proseguire con le attività di bonifica dei Sin, mantenere attivo il sistema di sorveglianza epidemiologico e fornire informazioni esaurienti. Sentieri, va ricordato, è uno studio ecologico che monitora gli eccessi di mortalità nei Sin, ma non esprime valutazioni sulla correlazione. D’altra parte, "le stime globali – si legge – danno un quadro d’insieme che evidenzia un eccesso di mortalità e di ospedalizzazione rispetto al resto della popolazione e mostrano come, per patologie specifiche, nei siti con caratteristiche di contaminazione simili si producano effetti comparabili". Nei 46 siti, l’eccesso di mortalità rispetto alla popolazione generale è del 2,6%, quello di ospedalizzazione del 3%. Qual è la situazione nei 6 Sin lombardi? Per quanto riguarda quello di Caffaro (Brescia, Castegnato e Passirano), noto per la contaminazione da Pcb, la mortalità generale (2013-17) è in difetto rispetto al dato regionale. Gli eccessi riguardano: malattie del sistema respiratorio (+21%) e tumore del fegato (+23%) per le donne; il tumore del colon retto (8%) per gli uomini; tumore alla vescica (+12% uomini, +25% donne). I dati epidemiologici confermano "un’attenuazione del fenomeno rispetto agli anni precedenti": prioritario è il consolidamento dell’interruzione dell’esposizione tramite bonifica e monitoraggio della catena alimentare. Eccessi di mortalità importanti si registrano nel Sin Broni (Pavia), dove per anni si è prodotto cemento-amianto: +29% uomini e +21% donne per la mortalità generale; +34% uomini, +30% donne per tutti i tumori maligni; +37% per le donne per malattie dell’apparato respiratorio. Eccessi si registrano anche per il mesotelioma per tutte le sedi e pleurico e, nei maschi, di asbestosi, tanto che lo studio raccomanda "la verifica dell’efficacia delle bonifiche e della presenza di ulteriori fonti espositive oltre alla storica fabbrica di cemento-amianto".

Nei Sin milanesi, in quello di Cerro al Lambro si conferma l’eccesso di ospedalizzazione per le malattie dell’apparato digerente (+53%), respiratorio (+31% negli uomini) e tumori alla vescica (+33%). A Pioltello Rodano, le morti per malattie all’apparato digerente sono più alte del 16%. A Sesto San Giovanni, da segnalare, negli uomini, l’eccesso di mortalità per tumore a trachea, bronchi e polmoni (+14% negli uomini).

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