
Il Consiglio di Stato ha annullato l’elezione di Carlo Lio, ex consigliere regionale di Forza Italia, a difensore civico regionale della Regione Lombardia. Per effetto della sentenza, Lio è di fatto decaduto dalla carica e ora il Consiglio regionale deve provvedere a scegliere il suo sostituto. I giudici hanno disposto l’annullamento dell’elezione, avvenuta il 3 maggio del 2017, perché a Lio mancano i titoli di studio necessari per poter ricoprire il ruolo di difensore civico: "L’essere titolare di licenza di scuola media inferiore", si legge nel dispositivo, porta il diretto interessato "a non essere in possesso di un titolo di studio adeguato all’attività dell’organismo". Da statuto il difensore deve essere scelto "tra soggetti con esperienza nei campi del diritto, dell’economia e dell’organizzazione pubblica", con l’aggiunta che "tali soggetti devono assicurare la massima garanzia di indipendenza, imparzialità e competenza amministrativa".
Il Consiglio di Stato si è espresso sul ricorso presentato da Giuseppe Fortunato, attuale difensore civico regionale in Campania, ritenutosi ingiustamente privato della nomina, qui in Lombardia, considerati i titoli da lui posseduti. E Fortunato non ha perso tempo, già ieri ha fatto sapere di esser pronto a lasciare l’incarico in Campania per svolgerlo al Pirellone: "Sono pronto a lasciare la mia carica di Difensore civico della Campania per ricoprire quello della Lombardia. Ora il Consiglio regionale lombardo si deve riunire e deve procedere con l’elezione di un nuovo Difensore civico, che dovrà essere, come cita lo Statuto, un esperto nei campi del diritto, dell’economia e dell’organizzazione pubblica". Del tutto plausibile che alla fine possa essere proprio Fortunato il nuovo Difensore civico lombardo.
Ad esultare per la sentenza sono soprattutto i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, che già nel 2017, con la consigliera Jolanda Nanni, si erano opposti alla nomina di Lio, firmando un esposto penale e intervenendo a sostegno del ricorrente Giuseppe Fortunato, perché la "licenza media non poteva essere requisito idoneo per questo delicato compito". "Lio deve immediatamente dimettersi da difensore civico della Regione e procedere alla nomina di un difensore degno di questo termine" commenta il consigliere pentastellato, Luigi Piccirillo, ignorando che, come detto, non c’è alcun bisogno di dimissioni, visto che la sentenza è immediatamente esecutiva.
"Il Consiglio di Stato ha affermato un principio generale, importante, che il difensore civico deve essere una persona non politica ma dotata di una competenza tecnica – sottolinea invece Antonino Galletti, avvocato cassazionista e presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma –. Questo per garantire lo svolgimento delle sue funzioni nell’interesse dei cittadini. Quindi per poter difendere i cittadini e fare da mediatore con le istituzioni, il difensore civico deve essere in grado di farlo anche tecnicamente. Per questo è rilevante la sentenza, che va al di là del caso specifico, seppur emblematico". Nonostante la sentenza, gli atti emanati da Lio, secondo quanto filtra dal Pirellone, non sarebbero da invalidare.
Re.Mi.