BARBARA CALDEROLA
Cronaca

La Lgd licenzia 40 magazzinieri

Pozzuolo Martesana, avevano protestato contro presunte irregolarità emerse nella busta paga

di Barbara Calderola

Tre settimane di tregua per cercare una soluzione non sono servite, la mediazione fra la Lgd, braccio logistico della Brivio & Viganò, e i Sì Cobas si chiude con lo scenario più temuto: il licenziamento di 40 magazzinieri che per un mese hanno bloccato merci, fornitori e clienti nelle piattaforme di Pozzuolo, Truccazzano e Vimodrone. La vertenza riguarda l’appalto Unes, a innescare la protesta, secondo l’azienda "priva di fondamento", erano state presunte "irregolarità nelle buste paga".

Così il sindacato aveva denunciato a Ferragosto. "Alla prova dei fatti però si sono rivelate inesistenti, per questo rimane tutto il nostro sconcerto davanti alla reazione spropositata che è seguita a un paio di incomprensioni alle quali abbiamo subito rimediato - spiega Giuseppe Ghezzi, presidente della cooperativa leader nel settore alimentare -. Da gennaio le richieste di chiarimento sono state due su 1.200 cedolini e riguardavano trattenute dovute che non erano state capite. Abbiamo subìto 18 blocchi illegali nell’arco di 4 settimane ad opera di una minoranza di dipendenti che ha messo a rischio la tenuta dell’azienda e di tutti gli altri colleghi, appesi al filo senza nessuna ragione. Questa condotta - continua Ghezzi - ha prodotto un danno da 2 milioni di euro e ha messo un punto interrogativo sul futuro di tante famiglie". L’impegno della prefettura per trovare una via d’uscita meno traumatica si è concluso con una fumata nera, "i manifestanti si sono rifiutati di ammettere le loro responsabilità - chiarisce il presidente - e a noi non è rimasto che interrompere il rapporto".

Una violazione del diritto di sciopero? "Neanche per sogno, è sacro, ma qui siamo fuori dal perimetro della protesta per fare valere i propri diritti, ai nostri cancelli è successo tutt’altro". Il sindacato non ha ancora preso posizione, Ghezzi ammette: "Non è stato facile prendere questa decisione, ma è la conseguenza di azioni che dobbiamo sanzionare anche per rispetto nei confronti del resto del personale che ha subito continue provocazioni senza fare mai venire meno il proprio impegno". All’indomani dei blocchi, i 40 erano stati sospesi in via cautelativa ma con retribuzione, su 15 di loro pendono anche fogli di via della questura ai quali gli avvocati del Sì Cobas hanno fatto opposizione.