ROBERTA RAMPINI
Cronaca

La lettera della famiglia di Giulia: "Le nostre giornate al cimitero sperando di sentirla ancora tra noi"

La commemorazione a un anno esatto dall’omicidio della ragazza al settimo mese di gravidanza. I genitori: "Scusate se non ci siamo". E la sfilata silenziosa nella “sua“ Senago tra fiori e peluche. .

La lettera della famiglia di Giulia: "Le nostre giornate al cimitero sperando di sentirla ancora tra noi"

La lettera della famiglia di Giulia: "Le nostre giornate al cimitero sperando di sentirla ancora tra noi"

"Siamo profondamente mortificati di non poter partecipare a tutte le iniziative in sua memoria. Viviamo lontano e trascorriamo le nostre giornate al cimitero, cercando un’illusione di vicinanza a lei, sperando di sentirla ancora tra noi. Sappiamo che Giulia è viva nelle donne di questa città, in coloro che sono riunite qui questa sera e in quelle che ogni giorno portano un fiore o un saluto sul luogo del ritrovamento. La lotta per la giustizia in nome di Giulia e di tutte le donne violate e umiliate è il nostro impegno quotidiano. Continueremo a batterci affinché nessun’altra famiglia debba subire un dolore simile al nostro. Giulia ci manca in un modo che ancora non sappiamo descrivere. È una sensazione che va oltre l’impossibilità di respirare, una mancanza che la lingua italiana non riesce ancora ad esprimere. Siamo profondamente grati alla cittadinanza di Senago e questa sera (lunedì, nda), tra i fiori e le luci in ricordo di Giulia, accenderemo anche noi una candela per sentirci più vicini a questa città che lei amava tanto". È uno stralcio della lettera scritta dalla famiglia Tramontano, papà Franco, mamma Loredana, la sorella Chiara e il fratello Mario, che è stata letta lunedì sera dal vicesindaco Saverio Cucinotta, in occasione del momento di commemorazione organizzato dal Comune di Senago ad un anno esatto dall’omicidio di Giulia Tramontano e Thiago, il bimbo che portava in grembo.

Nel giorno in cui il fidanzato Alessandro Impagnatiello, reo confesso, ha parlato per la prima volta nell’aula del Tribunale di Milano dove è in corso il processo, la comunità senaghese ha voluto ricordare ancora una volta la 29enne, al settimo mese di gravidanza, uccisa con 37 coltellate dal fidanzato Impagnatiello nell’appartamento di via Novella dove la coppia viveva. Lo ha fatto intorno alla panchina rossa, simbolo contro la violenza di genere, che si trova nel parco di via Pacinotti. Qui e in via Monte Rosa, accanto al box numero 23, dove Impagnatiello aveva nascosto il corpo di Giulia, per tutta la giornata i cittadini hanno riposto mazzi di fiori, biglietti e peluche.

Una sfilata silenziosa di centinaia di senaghese che Giulia probabilmente non l’hanno mai conosciuta, ma che dopo l’orribile femminicidio, la sentono loro figlia, sorella, amica, vicina di casa. L’assessore Francesco Quattrociocchi ha annunciato la prossima iniziativa in memoria di Giulia: una marcia non competitiva, che si terrà venerdì il 21 giugno. "Abbiamo voluto portare, con questo piccolo ma molto sentito gesto, una preghiera e un pensiero a loro e alla loro famiglia a cui ormai siamo davvero affezionati – dichiara il sindaco Magda Beretta –. Le nostre preghiere sono state e continueranno ad essere anche rivolte all’esito delle udienze in corso che a nostro avviso non può che essere quello della condanna all’ergastolo".