La Lega rilancia sull’autonomia "Non ruberemo un euro al Sud"

Il governatore Fontana dal palco romano del Carroccio. Il ministro Gelmini: non aumenta le diseguaglianze

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di Chiara Zennaro

"Dal 2017 un referendum, approvato a larghissima maggioranza, ha posto sul tavolo questa opportunità delle Regioni, garantita anche dalla Costituzione. Il cammino per ora non è stato facile". Così il direttore del Giorno Sandro Neri, che ha condotto il panel ”Il valore dell’efficienza pubblica in un sistema di prossimità“ durante la convention della Lega "È l’Italia che vogliamo", introduce uno dei temi da sempre cari al partito: l’autonomia differenziata. Il 28 febbraio le Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna hanno firmato un accordo preliminare col Governo, al ministero degli Affari regionali e delle Autonomie è stata messa a punto una legge quadro, ed è proprio il ministro Mariastella Gelmini a sfatare alcuni stereotipi: "Da troppo tempo si racconta al Paese che l’autonomia sarebbe un modo per alimentare le diseguaglianze tra le regioni e il divario Nord e Sud. Questa narrazione fa a pugni con la realtà. Anche senza autonomia, non mi pare ci siano pari diritti tra Nord e Sud: i dati Istat dimostrano che negli ultimi anni le diseguaglianze si sono acuite, per i mezzi di trasporto, l’istruzione, la sanità, al punto che l’Europa con Pnrr si pone l’obiettivo di superarle". Secondo Gelmini, le difficoltà burocratiche nell’utilizzo delle risorse derivano da una suddivisione dei poteri tra Stato e Regioni non efficace: "Partendo dalla Costituzione, attraverso il rispetto dei livelli essenziali di prestazione, si può addivenire ad una migliore definizione dell’architettura istituzionale per fare in modo che alcune competenze passino dal Ministero alle Regioni. Ci sono tantissime materie che possiamo delegare alle Regioni e metterle alla prova". Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana (acclamato più volte dal pubblico per il proscioglimento per il caso camici) propone al Governo di impegnarsi a realizzare in dodici mesi i costi standard, in caso contrario, la Regione verrebbe finanziata con la media delle spese nazionali: "Il costo di ogni cittadino lombardo, in media, è di 1300 euro inferiore alla media del costo dei cittadini italiani – spiega –. Siamo stufi di essere presi per il naso per la questione dei costi storici. Siamo sempre più penalizzati. Questa è una sfida che le Regioni devono assumersi".

Sulle differenze tra Nord e Sud, Fontana chiarisce: "L’autonomia è dare uno stimolo a tutti, se sei capace di fare l’amministratore vai avanti, sennò no. Non è solo questione di soldi, bisogna dare lo stimolo. I soldi ci sono per tutti, non ruberemo un euro al Sud". Anche il presidente del Veneto Luca Zaia sottolinea come per la Lega l’autonomia sia una questione identitaria, e "chi non la vuole va contro la Costituzione e contro il Quirinale, visto che il Presidente della Repubblica, a pochi giorni dal suo insediamento, ne ha parlato in modo favorevole". Dopo gli interventi del sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, e dell’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, è Matteo Salvini, a conclusione della convention, a chiarire come l’autonomia per il suo partito sia una priorità: "L’autonomia unisce, è un orgoglio per la Lega avere un assessore siciliano che parla dopo Attilio Fontana. Sono contento che non andrà in tribunale un uomo per bene come lui".

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