
di Monica Guerci
Comprare o adottare un animale, cosa fa la differenza? "Alcuni cani che vengono acquistati in alcuni negozi e sulla rete proviene dal traffico illegale di cuccioli. Vengono importati dall’Est Europa (Ungheria, Slovacchia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca) si stima che il 50% muoia durante il trasporto. Staccati prematuramente dalla mamma, senza vaccinazioni, con documenti falsi e spesso malati", spiega Daniela Stancich, referente Lav (Lega antivivisezione) per la provincia di Milano. Da qui la campagna di sensibilizzazione e informazione Lav “Adottali, l’amore non si compra”, che vede manifesti affissi nei Comuni di Arese, Bollate, Rho, Cerro Maggiore, Cesate, Cornaredo, Nerviano, Cogliate e Castellanza che hanno dato il patrocinio e concesso spazi di affissione gratuiti. Un business quello del traffico illegale di animali che si alimenta attraverso venditori compiacenti: sono circa ottomila i cuccioli che ogni settimana vengono importati in Italia, per un valore commerciale di 5 milioni e 600mila euro.
E quando il cucciolo nasce in Italia? "Molto spesso per produrre il cane di moda le cagne partorienti muoiono giovani dopo una vita di sfruttamento e i cuccioli invenduti fanno spesso una brutta fine – prosegue Stancich –. La vendita ambulante o occasionale di cani e gatti in certi negozi, nelle fiere e on-line è sempre più diffusa". Il consiglio? "Evitare di comprare e far nascere animali. È l’unico modo per combattere il randagismo, che è un fenomeno ancora molto diffuso, secondo l’ultima stima diffusa dal Ministero della Salute, ci sarebbero 131.302 cani nei canili, di cui 13.064 in quelli sanitari e 118.238 in quelli rifugio", conclude la referente Lav. L’adozione oltre ad essere una scelta responsabile rappresenta anche un risparmio per la collettività: un cane in canile costa mediamente ai Comuni 1.277 euro l’anno.