La grande festa alla Scala Il design riaccende la luce "Si riparte dal foglio bianco"

La presidente Maria Porro: "Sperimentiamo nuove strade, con libertà". Oggi in Fiera il taglio del nastro, nel fine settimana l’apertura al pubblico.

La grande festa alla Scala  Il design riaccende la luce  "Si riparte dal foglio bianco"

La grande festa alla Scala Il design riaccende la luce "Si riparte dal foglio bianco"

Finalmente un contagio che non fa paura: quello del Salone del Mobile di Milano a RhoFiera, al quale la città partecipa euforica mostrando il suo lato migliore, con allestimenti sorprendenti in palazzi storici e in cortili, come la Pinacoteca di Brera. La festa è iniziata ieri sera alla Scala, luogo di bellezza e cultura, conosciuto in tutto il mondo come il Salone, vetrina globale. Duemila spettatori tra i quali protagonisti anche del Fuorisalone, come Joseph Grima, presenze istituzionali come il presidente del Senato Ignazio La Russa, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi e il sindaco Giuseppe Sala con la compagna Chiara Bazoli. C’era anche tanta emozione, niente affatto celata dalla presidente del Salone del Mobile, Maria Porro. E consapevolezza. Gli anni passati sono stati difficili ma lei è riuscita a "governare" la macchina navigando in acque molto perigliose. "Anche quest’anno il Salone comincia al Teatro alla Scala e non è un caso. Condividiamo infatti la bellezza e il rischio di ricominciare ogni volta da un foglio bianco, un palcoscenico nudo, un padiglione vuoto", ha rimarcato dal palco la presidente. "Una libertà creativa che ci spinge a sperimentare, a trovare nuove strade". Un cenno l’ha fatto ai solisti del Corpo di Ballo scaligero che, con la coreografia di Andrea Crescenzi, hanno presentato un balletto in prima assoluta, dedicato alla luce, sulle note di The Light di Philippe Glass e al maestro Carlo Boccadoro che ha diretto la Filarmonica della Scala, con la soprano Lauren Michelle per far rivivere le note di Leonard Bernstein.

Liberi di creare, arte. "Lo fa ogni designer quando si misura con un nuovo progetto. Ogni azienda, costruendo nel suo stand la propria idea di mondo. Quest’anno lo fa ancora una volta il Salone, riscrivendo le regole dell’evento per condividere a sipario aperto lo scambio fecondo tra design, arte, scienza, cultura. Giovedì sono stata in Fiera per un sopralluogo a Euroluce, che è il primo laboratorio di questa trasformazione, e ancora risuonano nei miei occhi le parole che il maestro Maurizio Nannucci ha scelto per la sua opera site-specific. Una semplice frase, di sole lettere luminose, che svela il significato più profondo del perché oggi siamo qui, ad aspettare l’apertura del 61° Salone del Mobile di Milano: “You can imagine the opposite“, puoi immaginare il contrario. Non è forse questo che ci muove? Io penso di sì". Quindi oggi tutti in Fiera: alle 11.30 taglio del nastro della premier Giorgia Meloni, poi le aziende potranno mostrare il meglio delle loro produzioni. Questa di aprile è la Biennale della Luce (Euroluce, al 31esimo appuntamento), rinnovata anche nell’allestimento (come d’altronde gli altri padiglioni) e con una spiccata vocazione culturale. Oltre a Nannucci, un altro luogo significativo, vero presidio culturale, è la libreria specializzata in design, arte e illustrazione cui si aggiunge anche letteratura che in varie declinazioni esplora il tema della luce. Il progetto è dello studio Formafantasma, lo spazio a cura di Corraini editori. E, per una sosta golosa e di design, c’è il bistrot progettato da Piero Lissoni.

Stefania Consenti

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